Per un Natale nella povertà della grotta
di Rocco Boccadamo –
Covid 19 a parte, a me personalmente, non è mai piaciuto il rito della corsa agli acquisti nell’imminenza del Natale e di Capodanno, con folle che si accalcano nelle strade dei negozi o si stordiscono nell’aria forzata dei centri commerciali.
Invece, su scala generale, per come si sono messe le cose, altro che rito, sembra trattarsi di vera e propria mania, di dipendenza, schiavitù e di condizionamenti, che hanno preso corpo sotto l’azione di vuoti richiami, all’indirizzo di consumi il più delle volte voluttuari e superflui.
Addirittura, la situazione determinatasi si rivela talmente perniciosa, al punto da minare e intaccare gli interventi delle istituzioni a tutela della salute pubblica.
Mi sia permesso di osservare che, eccettuati i panettoni propriamente legati al Natale e l’occorrente per un sobrio buon pranzo, tutti gli altri articoli (maglioni, scarpe, sciarpe, pigiama, camicette, profumi, collanine, cellulari e via dicendo) possono essere benissimo acquistati nel corso dell’anno, evitando ingorghi ed eccessi straordinari di domanda, che generano solo confusione e, inevitabilmente, aumenti dei prezzi.
Senza trascurare che, in aggiunta, ci sono i mitici “saldi”, non isolati ma ormai a ondate ricorrenti, da cui, peraltro, è pure il caso di guardarsi, giacché costituiscono spesso un ulteriore furbo stimolo a concentrare gli acquisti in un determinato periodo.
Il mio pensiero è che sia triste il Bambinello che si accinge a ripresentarsi nella semplicità e nella povertà della grotta, parecchio triste, per l’attuale andazzo. Allora, perché non ritornare agli auguri basati su umili e però assai indicativi simboli, un’arancia, un ramoscello di vischio, un pensierino scritto a mano per esprimere affetto o amicizia? Perché non rivolgere la mente al “clima” e ai “regali” del Natale e di Capodanno che ricevono o fanno i tanti che versano in condizioni di nera miseria?
Forse, così operando, si riuscirebbe a ottenere il risultato di sentirsi più leggeri e di respirare, dentro e fuori, un’aria migliore.
Buona salute e serene feste a tutti.
30 novembre 2020, Rocco Boccadamo
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