di Marcello Buttazzo –

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (quello che è fermamente convinto che Dante Alighieri fosse di destra) ha confermato che la sfida del secolo a suon di mazzate fra il fondatore di Facebook Mark Zucherberg e l’amministratore delegato di Space X e di Tesla Elon Musk avverrà in Italia, ma non al Colosseo, forse a Pompei. Per ora, non si sa. In un comunicato ha chiarito l’esimio ministro della Cultura del governo Meloni: “Dopo una lunga e amichevole conversazione con Musk, il grande evento di evocazione storica non si terrà a Roma”. Sono tragiche e, al contempo, molto ridicole le esternazioni di Sangiuliano. Del resto, in questi mesi di mandato, l’illustre ministro ci ha abituato a sortite paradossali. Assimilare a evento di evocazione storica la pagliacciata di due annoiati e viziati stramilionari sfondati, che vogliono prendersi pubblicamente a botte, la dice lunga sulla decadenza culturale di alcuni uomini delle istituzioni. Ovviamente, Vittorio Sgarbi è favorevole addirittura a dare sotto pagamento di soldi il Colosseo ai due campioni del Nulla. Si sa come è fatto il sottosegretario alla Cultura e critico d’arte: lui, quando sente il profumo dei soldi, raggiunge l’estasi. Per una volta nella mia vita sono d’accordo con il proibizionista Maurizio Gasparri, che ha sostenuto: “Altro che beneficienza, paghino le tasse. E vadano al palazzo dello sport dell’Eur”.

Marcello Buttazzo