Le armi o il welfare?
di Marcello Buttazzo –
Contrariamente a quel che pensa il ministro Guido Crosetto, la maggioranza degli italiani è nettamente contraria all’aumento della spesa militare. Il titolare della Difesa ha annunciato di voler incrementare di 10 miliardi le risorse annue destinate agli armamenti. Però un sondaggio Swg per Greenpeace, condotto in questi giorni, ha dimostrato come gli italiani (forse anche quelli favorevoli a Dio, patria e famiglia) non siano in linea con gli intendimenti del ministro della Difesa. Purtroppo, la sconsiderata corsa agli armamenti riguarda non solo la destra, ma è un “cedimento” di tutti gli schieramenti (di centrodestra e di centrosinistra). Dal 2013, l’Esercito italiano ha in dotazione cinque batterie di missili Samp-T del valore di circa un miliardo di euro. Il Samp-T è un sistema missilistico terra-aria sviluppato dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsap. Un Paese che non sa preconizzare e immaginare un futuro senza armi, un futuro di pace, non è un Paese maturo. Saremo finanche banali e retorici, ma occorre ribadirlo: piuttosto che spendere ingenti denari pubblici per le armi, è molto più dignitoso e produttivo adoperarsi per il welfare disastrato, per la sanità, per la scuola, per le fasce sociali più povere. Insistere anche sul Reddito di cittadinanza, che è una misura che esiste pressoché in tutta Europa, e che in Italia la destra governativa di Meloni e Crosetto per decisione legislativa ha fatto estinguere.
Marcello Buttazzo
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