di Paolo Vincenti

“Non è amore / quello che fa girare il motore / del volo militare e che importa / di sotto chi ci sta /
Non è amore / la guerra della fede di chi è pronto / a uccidere e morire per amore / di Cristo o di Allah”
Edoardo Bennato

 

Mercoledi 8 gennaio, la Francia è colpita dal terribile attentato da parte di fanatici musulmani alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi. Giovedi 9 mattina, un altro fanatico attentatore uccide per strada una poliziotta e si dà alla fuga. Venerdi 10, gli attentatori vengono rintracciati dalle forze dell’ordine, dopo un rocambolesco inseguimento, e fatti fuori. Mentre però i due fratelli Kouachi sono asserragliati in un capannone industriale, a Dammartin-en-Goële, un paesino a 40 kilometri a nord di Parigi, Amedy Coulibaly si è rinchiuso in un supermercato nella città di Parigi. Tutti i terroristi tengono degli ostaggi e vengono uccisi in un blitz congiunto delle forze speciali francesi. Amedy Coulibaly parla al telefono rivendicando alla causa islamica la propria santa missione. Le telecamere di tutto il mondo sono puntate sulla scena dei fatti. Il supermarket è Hyper Cacher e si trova nel quartiere ebraico parigino, Porte de Vincennes . Ascoltando le news in diretta, mi rendo conto che si tratta di un supermercato di alimenti ebraici, mi torna in mente di averne visti molti a Londra,qualche anno fa, quando per lavoro le mie permanenze nella capitale inglese erano molto più frequenti.

Il sequestratore, di nazionalità franco algerina, dalla pelle scura, è uno che scanna la gente in nome del suo Dio. La religione islamica infatti è iconoclasta, condanna, fra le moltissime cose, anche chi faccia raffigurazioni di vario tipo della divinità. Non ne parliamo se qualcuno, oltre a rappresentare iconograficamente il dio Allah o il suo profeta, Maometto, ne faccia la caricatura, si prenda gabbo di loro, li schernisca, offenda, insulti, come facevano quei figli di puttana di Charli Hebdo. Tuoni e fulmini! E raffiche di kalashnikov!

Amedy Coulibaly sceglie per il suo coup de théatre il quartiere ebraico e il supermercato che, essendo vigilia della Shabbat, cioè il giorno di festa degli ebrei, è super affollato. Kasher in ebraico significa “adatto”. Taref , o più semplicisticamente non kasher, indica il contrario. Ma quali sono i cibi permessi? Mentre il mondo, almeno quello mediatico, vive momenti di angoscia, io seguo questo pensiero strampalato e vado in para col cibo kasher. L’ elenco di animali, uccelli e pesci concessi è contenuto nella Bibbia, precisamente nel capitolo 11 del Levitico. Sono permessi soltanto gli animali ruminanti con gli zoccoli divisi e quindi mucche, pecore, capre e cervi, non maiale, cammello, cavallo o coniglio. Vi è un elenco di cibi proibiti da cui si evince che gli altri siano consentiti. Per quanto riguarda gli uccelli, quelli kasher per tradizione sono l’anatra, l’oca, il piccione, il pavone e i polli. I pesci invece sono quelli con squame e pinne, quindi sono proibiti i molluschi e i crostacei (come i polpi, i granchi, i frutti di mare), le anguille, il pescecane e altri tipi di pesci che si ritiene non abbiano le squame giuste. A regolare l’alimentazione del perfetto ebreo è la legge del kashrut, cioè quella sezione della Torah che se ne occupa. Infatti gli animali, “anche quelli permessi, non sono ritenuti Kasher se non vengono uccisi con il metodo chiamato shechitah. Esso consiste nel fatto che il macellaio o il fornitore kasher, sempre con il permesso del rabbino, deve mozzare con un coltello la trachea e l’esofago dell’animale e così facendo, recide le arterie principali causando una perdita di coscienza praticamente istantanea; se praticato correttamente questo metodo è il più umano possibile.” Scrive Norman Solomon: “ una casa strettamente kasher avrà due servizi di utenza per la preparazione e il consumo dei cibi, uno è il servizio da carne, cioè per la carne e i suoi derivati, l’altro è quello da latte, che si usa con latticini e cibi non animali, poiché è vietato mischiare carne e latte. Non tutti gli ebrei sono ugualmente rigidi nell’osservare le regole del kashrut. Dipende se si è ebrei ortodossi o riformati. Alcuni ebrei rifiutano questo sistema sostenendo che l’essenza dell’ebraismo è etica, non dietetica” (Evviva! Stavo cadendo nello sconforto). “C’è poi chi rifiuta il maiale ma mangia tutto il resto, chi non tocca cibo che non sia kasher ma ignora le altre restrizioni, chi mangia kasher in casa ma non quando esce, chi non mangerebbe mai un pezzo di carne non kasher ma poi non si preoccupa se il pane o i dolci contengano grassi o additivi non consentiti. Ci sono poi degli estremisti che osservano un’enormità di misure precauzionali, e sono restii ad accettare qualsiasi cibo che non sia stato preparato sotto stretta supervisione rabbinica” (Cioè, si portano un rabbino ovunque vadano, magari nella valigia?). Di fronte a queste strane abitudini alimentari, si capisce perché vi siano moltissimi ebrei vegetariani fra le nuove generazioni. Anche in Italia esistono dei supermercati Kasher, a Roma, Milano, ecc. Sul sito della “Italy Kosher Union” trovo un lunghissimo elenco di cibi “adatti”, secondo quanto hanno stabilito i rabbini, rendendo “nel tempo la certificazione kosher un marchio di qualità riconosciuto in tutto il mondo”. Si scopre allora che i fagioli e l’Acqua Uliveto (quella che aiuta la digestione)sono kosher. L’marena Fabbri è Kosher, come la Camomilla Filtrofiore Bonomelli e la Polenta Valsugana. La nutella è super Kosher e l’Amaro Ramazzotti ancora di più (“ha ottenuto la certificazione Kosher dal Rabbino A.Hazan”!). Il Kinder Bueno, le acque Ferrarelle e Natia, il Riso Scotti sono Kosher da matti, e così via.

Ma mentre io mi trastullo con i prodotti consentiti dagli ebrei, nel supermercato di Porte de Vincennes sta succedendo il finimondo. Alcuni ostaggi sono stati ammazzati e la polizia è in procinto di fare irruzione. Con Amedy Coulibaly ci sarebbe anche la moglie, Hayat Boumeddiene. Una sola? Ma la religione islamica non prevede la poligamia? In realtà anche quella ebraica la consente ma mentre le leggi rabbiniche da secoli hanno messo fuori gioco questa parte del Talmud, scomunicando chi avesse più di una moglie, non così per l’islam. Il Corano, come il Talmud, consiglia un massimo di quattro mogli per uomo, con la condizione che il marito sia in grado di sostenere i loro bisogni economici e sessuali. Ma ora i cecchini stanno per fare irruzione. Penso che i poliziotti francesi sono di religione cattolica cristiana come la stragrande maggioranza della popolazione francese. La religione cattolica cristiana è quella che, fra milioni altri, ha canonizzato Carlo Magno, re dei Franchi (VIII-IX secolo) Ha cioè ammesso nel novero dei santi uno che aveva ripudiato la moglie, Ermengarda, aveva chiesto la mano dell’Imperatrice d’Oriente Irene (la quale, aveva eliminato il figlio, Costantino Vi, accecandolo, per prenderne il posto sul trono),aveva spossessato i nipoti figlio di CarloManno, aveva eliminato Desiderio e Adelchi,propri suocero e cognato, e soprattutto aveva massacrato i Sassoni, sottoposti ad un regime di terrore (4500 decapitazioni a Werden in una sola giornata) per convertirli al cristianesimo. Ogni prescrizione dei famosi Capitolari, cioè le misure da adottare contro i Sassoni, terminava con la previsione della pena capitale; a titolo di esempio: “ se qualcuno sarà entrato con la forza in una chiesa e vi avrà perpetrato furti o rapine, sia condannato a morte. Se qualcuno, per disprezzo della religione cristiana, avrà trascurato il digiuno quaresimale e avrà mangiato carne, sia condannato a morte. Se qualcuno avrà tramato contro i cristiani con i pagani, o avrà voluto mantenersi ostile ai cristiani, sia condannato a morte”, e via cosi. Dunque anche nella religione cristiana, in passato, si sosteneva la fede con la spada e col libro, ergo si ammazzavano gli infedeli, ma questa barbarie è stata poi superato dallo storia. Sempre nel passato però, la religione dei francesi (e quindi degli italiani) si è macchiata di una grave colpa: quella di avere perseguitato gli ebrei con l’antisemitismo, come riposta ad una grave colpa degli ebrei stessi, ossia quella di aver crocefisso il dio dei Cristiani fattosi uomo. C’è qualcosa che non mi torna, in questo pomeriggio di orrore. Mentre le altre teste di cuoio a nord di Parigi intervengono contro i fratelli Kouachi, uccidendoli nella tipografia, in simultanea i loro colleghi entrano nel supermercato kasher ed eliminanoAmedy Coulibaly. Poliziotti francesi cristiani sparano su un loro connazionale musulmano il quale aveva sparato su altri connazionali ebrei e, addirittura, su un poliziotto francese di fede musulmana. Ancora una volta una scia di sangue unisce le tre religioni monoteistiche più importanti al mondo. Del pari, i fratelli Kouachi avevano fatto fuoco sui connazionali anarchici e atei di Charlie Hebdo. Ci sarà un senso in tutto questo, ma io non sono un analista politico, né un antropologo, né un sociologo, né un filosofo, né uno particolarmente arguto, e non riesco a trovarlo. Mi rimane dentro uno stato d’animo come di sospensione, un ché di irrisolto, mentre in tv su ogni canale si commentano i tragici fatti.

“Voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha…”
Vasco Rossi

di Paolo Vincenti