di Marcello Buttazzo –

Un po’ d’anni fa, Marco Pannella con la disobbedienza civile e con gli scioperi della fame e della sete si batteva contro le ingiustizie, contro la pena di morte, per un carcere più a misura d’uomo e di donna. E per altro ancora. L’era attuale, purtroppo, non può più annoverare politici d’un certo carisma e sovente ci si incancrenisce in diatribe di inutile cabotaggio. Meno male che qualche anima pura, illesa, nella società civile, difende ancora le istanze dei più deboli, dei più disagiati. A Palermo, fratel Biagio Conte, fondatore della missione Speranza e Carità, missionario laico, sta pregando e digiunando da molti giorni, per meritevoli motivazioni. Il suo è un appello alle istituzioni, nel post-pandemia, al fine di tutelare i più poveri, i più fragili, attraverso “leggi e norme più giuste”. Nell’appello, il missionario laico chiede di fermare i nuovi “virus”. Il Covid- 19 ha ucciso, continua a uccidere, e genera sofferenze. Ma la società deve fare anche i conti con innumerevoli “agenti” invalidanti, come la miseria, le sperequazioni sociali, il razzismo, la xenofobia, l’omofobia, il sessismo. Dovremmo stare attenti a non farci assorbire da un marketing senza regole, da un commercio pernicioso e pressante. I politici, nei salotti televisivi di prima e seconda serata, naufragano clamorosamente e blaterano sulla necessità di proteggere i cosiddetti beni comuni. Fratel Biagio Conte, con l’esempio e la corretta postura morale, esorta i parlamentari del Belpaese a garantire una sana crescita, una opportuna formazione, una casa, un lavoro, un riconoscimento a tutte le persone. Del resto, il missionario laico, in sciopero della fame, è un faro luminoso: lui accoglie nelle strutture al centro della città più di 1100 italiani e migranti senza dimora. Per fratel Biagio Conte l’assunto fasullo “prima gli italiani” è una assoluta corbelleria. Prima le persone. 
Marcello Buttazzo