di Marcello Buttazzo –

Era proprio indispensabile far entrare le associazioni pro-life nei consultori? Questa maggioranza di centrodestra non finisce di stupire, in negativo. Con un emendamento al Pnrr, i prodi di Meloni e Salvini hanno aperto le porte dei consultori ai gruppi “pro-vita”. Nei giorni in cui il Parlamento europeo s’è espresso a favore dell’inserimento dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, il centrodestra italiano fa una capriola retrograda. La libertà di scelta e l’autonomia morale della donna non possono essere messe sotto scacco o in discussione da movimenti confessionali, imbibiti di ideologia. Lo Stato è laico e liberale e già deve parare i colpi di alcune Regioni italiane di destra, in cui l’interruzione volontaria di gravidanza e l’accesso alla pillola abortiva Ru 486 vengono ostacolate in vari modi. Compatta s’è levata la voce del Pd e del Movimento 5 Stelle: “Il coinvolgimento delle associazioni pro-life nei consultori rappresenta l’ennesima offesa ai diritti della donna e della sua autodeterminazione”. Questa idea di dare spazio vitale alle associazioni “pro-life” nei consultori è soprattutto di Fratelli d’Italia. Ma dal punto di vista pragmatico, scientifico, filosofico, non è un grande pensamento. Ricordiamo tutti che il magistrato cattolicissimo Carlo Casini, ex presidente del Movimento per la Vita, deceduto da qualche anno, quando era in vita rivendicava nientemeno che i diritti giuridici dell’embrione. Ora l’eredità di Carlo Casini è stata presa da sua figlia Marina, che guida il Movimento per la Vita con lo stesso piglio integrale. Per queste associazioni confessionali, l’embrione ha un suo intangibile status antropologico, una sua patente d’intoccabilità già a partire dall’atto dell’anfimissi, cioè dell’unione di una cellula uovo con uno spermatozoo. Carlo Casini, soffermandosi sull’embrione, lo definiva “il piccolo bambino”. La visione integralistica di questi gruppi “pro-life” cozza fragorosamente con le evidenze scientifiche, embriologiche, secondo le quali si può parlare di individuo solo a partire da certi stadi dello sviluppo embriogenetico e di formazione dei foglietti embrionali. Tutti sapevamo che sulle tematiche eticamente sensibili il governo Meloni avrebbe fatto pochissimo. Epperò, cercare di peggiorare la legge 194 sull’aborto è solo una prerogativa inconcepibile, che non verrà compresa neppure dalle donne che hanno votato e votano per il centrodestra. Con profonda stima.

Marcello Buttazzo