di Marcello Buttazzo –

In questi giorni, il premier Conte e altri esponenti del governo hanno fatto circolare un’indiscrezione decisamente positiva e propositiva: pare che Gino Strada potrebbe essere coinvolto, con un ruolo di primaria responsabilità, nella struttura commissariale della sanità calabrese. L’ipotesi non è piaciuta all’esuberate presidente facente funzione della Regione Calabria Nino Spirlì. Lo scrittore e giornalista di destra Spirlì, esponente del Carroccio, ha avuto parole di fuoco nei confronti del fondatore di Emergency: “Ma cosa c’entra Gino Strada. Non abbiamo bisogno di medici missionari africani in Calabria, dove ci sono fior di professori. È una vergogna a cui il governo deve mettere fine”. Gino Strada ha dimostrato, nel corso della sua esistenza, d’essere un valoroso medico con capacità organizzative notevoli. Di certo, potrebbe dare una mano alla sanità calabrese malmessa. I carismi di Strada sono noti a tutti, in Italia e nel mondo. Il presidente facente funzione Spirlì, invece, è conosciuto soprattutto per il fatto che, un paio di mesi fa, ebbe a rivendicare la sua libertà di parola, anche quella più estrema. “Nessuno mi può vietare di usare le parole negro e frocio”, disse. Un intellettuale sovranista, che non sa ancora esprimersi compiutamente.  

Marcello Buttazzo