Fedez e il generale
di Marcello Buttazzo –
Sono veramente avvilenti quei politici che incentrano integralmente la loro prassi sulla propaganda. Il leghista Roberto Vannacci s’è esaltato per le dichiarazioni di Fedez. Il rapper ha affermato: “Vannacci si mangia Elly Schlein comunicativamente parlando”. Il generalissimo, inorgoglito, sarebbe contento se l’ex marito di Chiara Ferragni aderisse al suo “pluralista” movimento “Il mondo al contrario”. Sarebbe un “notevole” acquisto per l’eurodeputato. Non c’è che dire. Ingenuamente una parte del Pd, in passato, aveva idolatrato il cantante come pugnace paladino dei diritti civili. Ha veramente le armi spuntate e una mortificante limitatezza d’argomenti quella politica che ingaggia Fedez come “maestro di pensiero”. Indubitabilmente il rapper ha il suo pubblico, il suo seguito di giovanissimi che trovano perfino interessanti le sue canzoni. Nell’era del consenso, nel tempo odierno in cui si cerca in tutti i modi di fare proselitismo, si può far finta per tornaconto di prestare ascolto anche ai discorsi culturali di Fedez, innalzandolo ad un inverosimile propugnatore dei diritti civili. Ieri, come oggi. La tutela dei diritti è una cosa seria, si fa con cognizione, con coerenza, con discernimento, con cura, con fatica, non solo aderendo a posture strumentali. Ringalluzzito dall’endorsement del rapper, l’eurodeputato Vannacci è tornato su alcune sue vecchie esternazioni, asserendo: “Il caso Egonu nulla ha a che fare con i diritti civili: alla campionessa di pallavolo non è stato mai negato alcun diritto”. E menomale, generalissimo. Certo, la concezione vannacciana sull’italianità e sui caratteri morfologici e somatometrici dei vari gruppi etnici è quella che è. Non possiamo dire, senz’altro, che l’eurodeputato leghista abbia un’opinione multipolare, liberale, e antropologicamente progredita della biologia delle popolazioni.
Marcello Buttazzo
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