Ecologicamente discutibili
di Marcello Buttazzo –
Alcuni quotidiani sono, per così dire, ecologicamente discutibili. “Libero” enfatizza uno studio, riportato dal ministro della Transizione ecologica Cingolani, secondo cui “i social media inquinano. Il mondo digitale produce il 4% della anidride carbonica mondiale”. Piccola cosa rispetto alle sciagure causate dalle altre attività. Al contempo, però, nonostante le tristi avvisaglie provenienti dagli scienziati dell’Onu, che hanno evocato chiaramente i danni (in parte irreversibili) sul riscaldamento globale e sull’ecosistema Terra, prodotti dalla prepotente mano antropica dell’uomo moderno, modificatore di scenari, “Libero” continua a non riconoscere la portata dal disastro, sostenendo che l’emergenza ambientale e i cambiamenti climatici, di fatto, non esistano. E continuano a piovere articoli contro gli scienziati “catastrofisti”, che hanno il demerito di utilizzare metodo sperimentale e rigore tecnico nei loro studi. Quando non trovano nient’altro da fare, alcuni quotidiani benemeriti ridicolizzano Greta Thunberg, la giovane attivista svedese, “colpevole” d’aver creato un movimento consapevole e collettivo, sensibile alla ecosostenibilità e contro l’intrusione dei gas serra.
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