di marcello Buttazzo –

La contesa politica non dovrebbe sconfinare mai in terreni di volgarità, di violenza, di sopraffazione. La disputa partitica dovrebbe essere condotta in meati di accettabile e razionale “speculazione” dialettica. Senza mai oltrepassare gli aurei limiti del buon gusto e della decenza. Giorni fa, nella festa della Gioeubia, una ricorrenza cittadina durante la quale come buon auspicio viene bruciato il vecchio, gli “audaci” esponenti del Movimento Giovani padani della Lega di Busto Arsizio, in provincia di Varese, hanno avuto la brillante e intelligentissima idea di dare alle fiamme un fantoccio raffigurante Laura Boldrini. La presidente della Camera, da sempre, è vittima di attacchi virulenti e fuori registro da parte di politici del Carroccio. E dello stesso segretario della Lega. Certo, Laura Boldrini ha un pensiero ben preciso e strutturato, in difesa dei profughi e dei migranti, una concezione aperta sugli ineludibili movimenti popolazionistici. E ciò non piace a certuni. Ma arrivare a fare un falò con l’immagine d’una donna, d’un politico, è un’operazione aberrante, di pessimo gusto, di bassa lega. Tanto che la polizia ha avviato indagini, per identificare gli autori del fantoccio e del rogo. E, addirittura, il leader nazionale dei Giovani padani, Andrea Crippa, si è dissociato risolutamente: “Una scena di pessimo gusto. Le idee non si combattono in questo modo”. Saremmo curiosi di conoscere il parere del loquace leader Matteo Salvini, sapere se è disposto anche lui a fare autocritica su certe insulse intemperanze.

Marcello Buttazzo