Chi difende la sacralità della vita umana?
di Marcello Buttazzo –
Dopo che la Corte costituzionale ha bocciato il quesito referendario che voleva depenalizzare l’omicidio assistito, il prossimo mercoledì 9 marzo torna in aula alla Camera l’esame della legge che disciplina la “morte assistita”. Purtroppo, nei palazzi del potere, prevalgono e si scontrano due fronti bipolari: da una parte, Movimento 5 Stelle- Pd-Leu; dall’altra, il centrodestra. Come se davvero fra i cittadini ci fosse una spaccatura netta fra i difensori arcigni della “sacralità della vita umana”, ad ogni costo; e i paladini della dignità e della qualità della esistenza umana.
Ovviamente, tralasciando i dettami ferrei e le stereotipate e inappellabili visioni ontologiche, la situazione è molto più sfumata. Forse, in un Paese laico e liberale, sui pronunciamenti ultimi relativi alla vita che finisce, all’autodeterminazione del soggetto, alla sua sacrosanta autonomia morale, dovrebbero essere lasciati ampi gradi di libertà, pur nell’ossequio di normative rigorose e praticabili. Ciò che sconforta è che il centrodestra continuerà a fare ostruzionismo, tanto che si prevede fin da adesso che si farà un piccolissimo pezzo di iter e poi si rinvierà tutto a tempi migliori(?). Eppure, le posizioni del relatore democratico, Alfredo Bazoli, sono ragionevoli dal momento che si è raggiunto il “massimo equilibrio possibile”. Il centrodestra che vorrebbe, fra le altre cose, rafforzare l’obiezione di coscienza, dovrebbe comprendere che assecondare totalmente i movimenti pro-life, non sempre equivale ad andare incontro alle esigenze reali d’una comunità composita e plurale.
La legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, in tal senso, insegna, è emblematica.
Marcello Buttazzo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.