di Marcello Buttazzo –

Perso
a declinare
i tuoi incolumi alfabeti.

I tuoi mari sconfinati
di spume biancazzurre,
i tuoi soli le tue lune.

Assiso
ai bordi del mondo,
solo. Solo un attimo
per vederti passare
coi tuoi occhi di cielo
a seminare
arcobaleni iridati
di inviolate parole.

Persuaso
che l’incerta alterna ventura
sia nient’altro
che bagliore di vita
da masticare a bocconi fini.

Contare i giorni
i minuti i secondi
pazientemente
come rabdomante dell’anima.

Misurare
sempre il tempo
l’attimo l’infinito.

E il tuo illeso pensiero
di mandorla intatta.