di Marcello Buttazzo –

Oltre il tempo di attimi scanditi dalle clessidre rovesciate dell’anima. Oltre il tempo, materiale susseguirsi di istanti finiti. Oltre il fruscio dei venti. E l’aurora che ritorna, puntuale, ad annunciare un consueto giorno di rincorse. Oltre la sera serafica nel sembiante, ma che porta in petto tutte le turbolenze e le ansietà del mondo. Oltre la notte e il suo tenue e puntiforme lucore di stelle accese. Oltre i rapidi mulinelli di labbra carnose, oltre la danza frenetica dei corpi voluttuosi, oltre la caducità di ogni beltà. Oltre l’inganno di ciò che appare, che forse non esiste e mai esiterà. Oltre l’ebbrezza veloce velocissima degli umani stereotipi storditi di gioia, misera madre di interiore noia. Oltre la risacca, che nasce e sfiorisce nell’orgia di insoddisfatti desideri. Oltre gli egoismi del cuore. Voglio volare in un cielo di nessuno, annullato dal Nulla della mia esistenza. Nulla di corse frenetiche sui selciati ghiacciati dell’indifferenza, ricordi persi nei ripostigli impolverati della memoria. Nulla, padre di tutto, di me e di te, padrone dei tuoi occhi e del tuo seno, del tuo sentiero della luna, padrone di tutto ciò che m’appartiene, oltre il tempo…oltre e oltre voglio volare sulle trasparenti èlitre del sogno, voglio vivere, illudermi di vivere, ubriaco di Nulla, bevendo il succo della vita. Estasiandomi, se il mio Dio vorrà, anche della Morte…