Nel tempo di Cosimo Russo
di Marcello Buttazzo –
Martedì 30 aprile, a Gagliano del Capo, s’è svolta nella scuola primaria e in quella secondaria una festa all’insegna dell’allegrezza, della commozione, del ricordo vivido d’amore in onore e in memoria di Cosimo Russo, un giovane studioso di Economia, con la passione dirompente per i versi, scomparso prematuramente, qualche anno fa, a 44 anni. Nel 2017, Manni Editori ha pubblicato postumo il suo libro di poesie “Per poco tempo”. Versi purissimi, armonici, con una postura filosofica e una veste altamente musicale. Cosimo, senz’altro, aveva letto, meditato, metabolizzato, “assorbito” la lezione dei grandi poeti lirici del secondo Novecento italiano (Penna, Bertolucci, Gatto, Caproni). Cosimo è poeta della luce, infinita, che pervade d’immenso i suoi scritti. Quella luce che nel suo lembo di terra, di estremo Sud, di FinibusTerrae, è così intensa, abbarbagliante, nutriente, madre e matrice di vita. La sua terra è tratteggiata con amore, con pacata bellezza sono descritti i muretti a secco, il faro di Santa Maria di Leuca. La Natura ha una vibrazione panica e di interpretazione universale. In un delicato caleidoscopio d’anima, si muovono gli accadimenti esistenziali, le evenienze ordinarie. Sicché potremmo dire che Cosimo Russo sia un poeta del quotidiano, colto però nella visione immaginifica della sua elegantissima scrittura. Nella silloge “Per poco tempo”, molti versi sono dedicati alla sposa, alla madre, al padre, al nonno. Una poesia di affetti e di bellezza umana, che in parte ricorda l’incedere familiare e crepuscolare del galatonese Ercole Ugo D’Andrea, un grande poeta del nostro Salento. Nel corso della giornata di martedì 30 aprile, nella scuola primaria, è stata scoperta una targa recante una poesia di Cosimo, alla presenza del sindaco Carlo Nesca, d’un padre sacerdote, della dirigente scolastica Pamela Licchelli. Gli alunni e le alunne hanno fatto volare palloncini, dopo aver declamato pensieri sull’amicizia, sulla fraternità, sulla condivisione, sul rispetto dell’alterità. Nella scuola secondaria poi c’ è stato un dibattito guidato dalla professoressa Pamela Licchelli e dai professori dell’Università del Salento Mario Castellana e Pasquale Rosafio. I ragazzi hanno letto e commentato con bravura poesie del loro poeta conterraneo. Cosimo Russo, per dirla con le parole di Alda Merini, è un uomo “devoto alla maestra poesia”. È e sarà per sempre devoto, perché la vera, autentica poesia non muore mai, non conosce la freddezza delle stanze scure dell’oblio. Tutti dobbiamo essere riconoscenti alla mamma di Cosimo, Luigina Paradiso, (e alla sua dolce famiglia), che, tra l’altro, conserva altri versi più marcatamente filosofici, che presto fioriranno a nuove aurore, di questo importante poeta del nostro Sud.
Marcello Buttazzo
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