S’acquieta stanchezza

e un vago fremito d’amore

elettrizza il tempo.

L’insaziata consapevolezza

di averti ancora nelle ossa

nella musica del respiro

nell’onda d’ogni vagheggiamento.

La beata voglia

di voler parlare di te

con la mia ombra.

L’inappagata felicità

d’aver rosseggiato

alle note del tuo cuore,

d’aver come mandorlo di febbraio

biancheggiato

nel tuo smisurato giardino.

Non sento stanchezza

anche se il giorno

è stato inclemente,

nessun pugnale di mestizia

mi ferisce l’anima.

Tu sei qui,

anche se non ci sei.

Sei venuta stasera

a darmi respiro

di te.

Marcello Buttazzo