In “viaggio” con la poesia
di Marcello Buttazzo –
Roberto Dall’Olio, “Se tu non fossi una città”, L’Arcolaio
Il dono è cosa da poeti. Chi dona immagini, parole, sensazioni, versi, tracce di sé, sa viaggiare col tempo, nel tempo. Stamattina, la postina ha suonato alla porta e mi ha consegnato un pacchetto con un libro di poesie: “Se tu fossi una città” di Roberto Dall’Olio. La silloge poetica è edita da “L’arcolaio” ed ha in apertura una nota di Romano Prodi. Roberto Dall’Olio l’ho conosciuto, in questi anni, tramite la macchinetta tecnologica di Facebook. Lui vive a Bentivoglio, in provincia di Bologna, è docente di filosofia e storia al Liceo Classico Ariosto di Ferrara. È un delicato poeta. Apprezzo di Roberto Dall’Olio la sua illesa postura morale, la sua morbida sapienza, la sua capacità lineare di entrare in sintonia, in compartecipazione, in condivisione con l’altro. Viene, spesso, sulla mia pagina Facebook, e commenta i versi dei vari autori postati con competenza, con cura, con discrezione. E la sua parola è sempre lucida, misurata, equilibrata, empatica, puntuale. Ricevere un libro di versi da un poeta generoso, è come abbracciare un mondo di vissuti, come respirare il fiato di tutto l’universo. Ho letto, stamattina, sommariamente diverse poesie da “Se tu non fossi una città”. Già conoscevo altri versi di Roberto Dall’Olio. Lui ha meditato, a fondo, la lezione dei grandi lirici del Novecento. Di Sandro Penna ha l’essenzialità. Di Alfonso Gatto ha percepito la vibrazione e la pulsione cromatiche. Le poesie di Roberto sono ricche di colori, di notazioni trasognate, immaginifiche.
“Se tu fossi una città” è un percorso paziente, un viaggio esistenziale, attraverso varie città d’Italia, d’Europa, del mondo. Il poeta ci mostra, nudi (come terra nuda è la vera poesia), i sentimenti, che si susseguono in un caleidoscopio d’anima. Compaiono, in “Se tu fossi una città”, le storie vivide, gli amori, le muse, le illusioni, le attese, le gioie, i dolori. E tutto ciò che attiene al fluire del tempo. Grazie, Roberto, di questo dono eccezionale.
Marcello Buttazzo
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