21 marzo, la poesia aiuta l’uomo
di Luigi Mangia –
La penna dei poeti puó scrivere con parole chiare la responsabilità della guerra incivile e cinica del dittatore Vladimir Putin. Il 21 marzo è la giornata mondiale della poesia. Il mondo stordito dal rumore delle bombe ha bisogno di sentire le parole nella voce dei poeti perché, i poeti, aiutano l’uomo, non lo lasciano mai solo, lo guidano sempre. La poesia è chiamata a dire parole di chiarezza: mai più sui bambini la morte del cielo, mai più dal cielo e dalla terra terrore e sangue. La guerra che uccide, il dittatore che bombarda le scuole, gli ospedali, i teatri e i condomini, si rende responsabile di una guerra cinica e incivile perché scarica tutta la sua devastante violenza sul corpo. La donna infatti diventa l’obiettivo privilegiato e pregiato del soldato, si esercita così lo stupro di guerra contro le donne. La voce dei poeti si condensa in nuvole di parole in opposizione alle bombe a grappolo che distruggono e uccidono i bambini vittime invisibili della guerra. Ai poeti il compito di scrivere con la loro penna il futuro dei bambini sopravvissuti alla violenza devastatrice della guerra cinica e violenta per essere curati dalle gravi ferite della guerra. Il 21 marzo, giornata mondiale della poesia, deve essere dedicato al teatro di Mariupol’ distrutto da una pioggia di bombe. Il teatro è la casa dei poeti dove le parole possono essere la voce della resistenza al male e quindi la forza della narrazione del futuro.
Se vuoi avere un maestro e non essere mai solo trova nella tua vita un poeta.
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