di Marcello Buttazzo –

Il linguaggio politico si svilisce sempre più, s’impoverisce, s’incancrenisce. Il leader della Lega Nord Matteo Salvini non perde occasione per ammannirci le sue attente e lucide analisi su ogni accadimento del vivere civile. La polizia è intervenuta con un blitz nella biblioteca occupata dell’ateneo di Bologna. Da diverse testimonianze risulta effettivamente che nella biblioteca occupata la situazione fosse degenerata dopo che il rettore aveva deciso di mettere dei tornelli per selezionare la gente in entrata.  All’Università di Bologna si respira una truce aria da anni Settanta. La saggezza e la cautela imporrebbero prese di posizione ponderate. Invece, Matteo padano sconsideratamente, non volendo smentire il suo consueto piglio oltranzista, così ha definito gli studenti contestatori: “Questi di Bologna sono zecche per i quali ci vuole l’insetticida, come per i topi ci vuole il topicida. Bisogna liberare piazza Verdi a suon di manganellate”. Evidentemente, a furia di essere vicino ad alcuni circoli di estrema destra, l’ineffabile leader del Carroccio ha assimilato perfino le sfumature lessicali.

Marcello Buttazzo