di Antonio Stanca – Sempre più facile sta diventando trovare in libreria opere di autori del passato, più vicino o più lontano, italiano o straniero. Sempre più spesso vengono riedite o ristampate da case editrici importanti e dal pubblico dei lettori sono preferite a quelle degli autori contemporanei. Da alcuni il fenomeno viene spiegato con la maniera incalzante che ormai caratterizza la produzione di questi e che non permette di seguire quanti scrivono, di distinguere tra tanti tipi di scrittura. Una moltitudine di scrittori si è, infatti, affacciata alla ribalta dei nostri tempi insieme ad una molteplicità di forme espressive e di contenuti. Di tutto si scrive e tutti scrivono: è una situazione che confonde, disorienta il già ridotto numero di lettori dal momento che vuole essere sempre nuova, vuole sempre sorprendere fino al punto da riuscire difficile, incomprensibile. Pertanto chi ancora ama leggere e capire si sarebbe visto costretto a rivolgersi al passato, a cercare opere a volte già conosciute. In verità insieme ad esse chi legge tende a riscoprire i loro tempi, i loro luoghi, la vita, la storia che intorno ad esse avvenivano. E’ un fenomeno che non va limitato al bisogno di certe letture, al rifiuto della recente produzione narrativa o poetica, ma esteso ad una situazione ben più ampia: i tempi nuovi, quelli attuali, hanno provocato, hanno diffuso da anni uno stato di malumore, d’inquietudine a livello non solo individuale ma anche collettivo, hanno reso incerta, precaria la condizione del vivere non solo dal punto di vista economico ma anche morale, spirituale, civile, sociale. Difficile è diventato oggi perseguire una finalità, proporsi un programma perché tanti sono gli ostacoli che in ambito privato e pubblico ormai si frappongono tra le aspirazioni e la loro realizzazione. E’ una crisi che ha proceduto sistematicamente alla svalutazione, all’annullamento dei principi, dei valori, delle regole, delle certezze che sempre avevano fatto parte dell’uomo, della sua vita, della sua storia,e chiara testimonianza sono il disordine, la confusione che ormai hanno guastato istituzioni come la famiglia, la scuola, la società, hanno diffuso malcostume e lo hanno fatto diventare vizio, rivalità, pericolo, violenza.

Anche a livello mondiale quella storia moderna che sarebbe dovuta essere migliore di ogni altra si è tradotta in tensione, minaccia, sfida, guerra, morte tra popoli che pur lontani e diversi tra loro si scontrano invece d’incontrarsi.

In una situazione simile, percorsa da pericoli vicini e lontani, interni ed esterni, era quasi necessario che si pensasse al passato, a quanto si è lasciato e che lo si volesse recuperare, che si avviasse un processo di restaurazione, quello appunto di questi anni. Un processo che dalla riscoperta dei vecchi libri va esteso a tante altre manifestazioni fino a far parlare di una vera e propriafase della storia contemporanea. Ovunque nel mondo si tende ora a riscoprire la vecchia vita, la vecchia storia, a sapere come si viveva, cosa si faceva, cosa si pensava in passato, qual era la cultura, la religione, la scienza, quale l’arte.Ovunque ci si è messi alla ricerca dei luoghi, delle case, degli edifici, dei monumenti, dei documenti, di ogni reperto di allora o di quanto di quei tempi è rimasto. Si voglionoconoscerele tradizioni, le leggende, le opere,gli usi, i costumi degli antichi quasi si cercasse,tramite tali conoscenze, di evadere, di liberarsi dalle gravi condizioni nelle quali si è precipitati e di riacquistare le sicurezze perdute.

E’ una tendenza, un’atmosfera che si è andata sempre più diffondendo sia in ambito quotidiano, tra persone comuni, siain ambito intellettuale, culturale. Si è arrivati a sentirsi insoddisfatti, delusi di una vita, di un mondo che ha tradito ogni aspettativa e si è cercato sollievo altrove. La scoperta del passato è diventata un vero e proprio aspetto della modernità. Tutti i paesi sono percorsi da squadre di visitatori che si avventurano nei posti più remoti, nei villaggi più sperduti per soddisfare il bisogno di scoprire, di svelare quanto lì c’era, era avvenuto. Interi programmi televisivi, serie di pubblicazioni sono dedicate alla storia passata, ai suoi avvenimenti, ai loro protagonisti.

Come altre volte nella storia, come durante altri periodi di crisi anche ora il passato ha rappresentato un riferimento sicuro, in particolare quel passato che era rimasto ignoto e per questo era diventato più suggestivo, più affascinante.

Come altre restaurazioni anche questa non può rappresentare la soluzione dei problemi esistenti ma può permettere di evadervi, può far credere disuperarli.

Antonio Stanca, 2 settembre 2017