Le “poesie apprendiste” di Orietta De Giorgi
di Luigina Paradiso –
Orietta De Giorgi
Poesie apprendiste
G.C.L. Edizioni, 2022
Nasce timida questa silloge che vuole farsi strada nel cuore del lettore.
Si definisce apprendista, come fosse un aiutante di bottega, sfiora e si lascia catturare con il suo canto melodioso. Un cantico quasi francescano che loda in versi il Creatore “per l’azzurro colore… per la grazia del perdono, per le mani incontrate, quelle giuste per pregare contro la solitudine…”.
Le mani della madre che sembrano rami di ulivo. Sono nodose e deformate dal lungo, duro lavoro che l’ha vista nei campi già in età “tenerella”.
Meraviglia diventa ogni verso che si lascia scivolare come fosse granello di oro prezioso, incanta nella descrizione della natura, quella che la circonda che abbaglia con la luce rossa dei tramonti salentini, profonda, gelida, pura, la sua Torre Vado, dove le conche sono conchiglie con lacrime di madreperla.
Una poesia che di apprendista ha solo il titolo, ma graffia e porta a nudo il cuore e la bellezza della parola, coglie di ogni momento della vita, i colori e le ombre, e ne fa testimonianza per chi ancora nella Poesia crede, nonostante tutto.
Saranno le guerre, le vendette, i dolori capaci di portacela via?
Dubito, perché essa è nell’Uomo.
Nonostante tutto!
“…Laudato sii mio Signore per la penna leggera
che vola sul mio cielo di carta…”
E, come dice Papa Francesco in un suo bellissimo libro: Buona vita. Tu sei una meraviglia!
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