Un’evoluzione degna di tutti
di Antonio Stanca –
Nel 1979 nasce a Firenze, nel 1999 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica dell’Antoniano di Bologna e comincia a lavorare come attore con i registi del nuovo contesto teatrale italiano. Nel 2004 fonda una sua compagnia con la quale lavora anche come autore. In seguito farà reportage, video, documentari, inchieste, collaborerà con Fanpage.it, testata online, che insieme alla sua pagina Facebook saranno molto seguite. Ha scritto anche libri nei quali, come nelle altre sue produzioni,tratta di problemi attuali.
Moderni sono i mezzi che usa per esprimersi e moderni gli argomenti dei quali dice. Si chiama Saverio Tommasi, ha quarant’anni e vive a Firenze. L’ultimo suo libro risale al 2017 e s’intitola Siate ribelli, praticate gentilezza. Allora fu pubblicato da Sperling&Kupfer, nel 2018 ci fu l’edizione Mondadori e a Settembre dello stesso anno la prima edizione Pickwick. Anche come scrittore il Tommasi riesce bene, è molto attento, molto penetrante, non trascura i particolari né perde mai quel senso dell’umorismo che gli è stato congeniale da quando è comparso. Nell’esposizione è abbastanza sicuro, accoglie quanto gli giunge dai tempi, dagli ambienti nuovi ma non trascura quell’ordine, quella compostezza che risale alla sua formazione.
In questo libro si profonde in un’immensa opera di educazione, di istruzione, di formazione rivolta alle sue due figlie, Caterina e Margherita, ancora piccole, ancora bambine. Immagina di inviare loro tante lettere tramite le quali le mette al corrente di quanto potrebbe servire quando saranno cresciute. E’ preoccupato, teme di non esserci più quando saranno grandi e perciò ha pensato di fare ora quel che dovrebbe fare allora.
Un padre molto premuroso, molto diligente come del resto dice di essere stato finora nei riguardi delle figlie. Col libro, però, con le lettere non intende esaurire il suo compito ma svolgerne una buona parte. In esseripercorrerà la sua vita, dirà di quello che ha fatto e sta facendo ricavandone sempre un insegnamento utile. E non solo la sua ma anche la storia degli altri farà egli scorrere, anche gli avvenimenti, i problemi dai quali ha attinto le sue inchieste, i suoi documentari, le sue pagine video. Tutta quanta la vita che ha vissuto per sé e per il suo lavoro gli sembrerà possa essere ridotta a materia d’insegnamento, a motivo di apprendimento. Ci saranno, naturalmente, anche le zone buie, le parti, le situazioni negative, gli errori ma molto importante gli sembrerà mettere in evidenza come in queste circostanze non bisogna smettere di procedere, di andare avanti, come sempre possibile sia rifarsi, liberarsi da quanto si è rovesciato, si è capovolto e riprendere il percorso, avanzare come prima, meglio di prima. Una maturazione continua, interminabile fa apparire la vitaTommasi a quelle donne che sarebbero state le sue figlie, un’acquisizione sempre più ricca, un processo sempre più completo. E non perché tale pensa sia stata la sua vita ma perché è convinto che così debba essere la vita, perché pensa che così bisogna muoversi tra quelle luci e quelle ombre che sono di ogni vita. E’ alla luce che bisogna guardare, è quella che bisogna cercare, è questa volontà, questo coraggio che bisogna avere. Non bisogna fermarsi quando si cade. La sosta non fa superare la crisi, l’aggrava e può renderla definitiva. Il movimento, invece, la risolve, l’annulla e fa diventare più sicuri, più forti.
È l’insegnamento più importante, quello che percorre per intero il libro anche se non è l’unico. Molti altri, tanti altri ci sono, dai più tradizionali ai più attuali, da quelli per la famiglia a quelli per la scuola, la società, per tutto quanto è vita giacché questa Tommasi considera un valore superiore ad ogni altro, questa sostiene che debba essere vissuta nel migliore dei modi, con la decisione, con la convinzionedi voler andare oltre, di voler superare quanto è stato ereditato, di voler diventare sempre nuovi, sempre migliori. A tutti estende, a tutti riconosce queste possibilità. Non solo alle persone elette, tutti ritiene capaci di poter apportare il proprio contributo perrinnovare il passato, per formare un altro futuro.
Un’evoluzione che non si ferma mai è quella del Tommasi, una lezione diumanesimo che non rimane limitata alle sue figlie ma estesa all’umanità.
È suggestivo, affascinante, è ricorrente questo motivo qualunque sia il genere dell’opera usato dal Tommasi per esprimerlo!
Antonio Stanca
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