di Antonio Stanca –

Curato da Memorial Italia e allegato al Corriere della Sera è uscito, lo scorso Luglio, Russia. Anatomia di un regime. E’ un ampio volume che contiene gli interventi di molti studiosi italiani e stranieri circa quanto sta succedendo in Ucraina dopo la recente invasione russa. I contributi sono stati coordinati da Marcello Flores, che ha insegnato Storia comparata e Storia dei diritti umani all’Università di Siena e di Trieste.

Memorial Italia è un’associazione italiana che fa parte della più vasta Memorial ONG creata a Mosca negli anni Ottanta. Interesse principale di questa è recuperare, conservare la memoria delle vittime dovute al mancato rispetto dei diritti umani nella storia dell’URSS e della Russia sovietica. Anche la difesa di quei diritti si propongono Memorial ONG e Memorial Italia nonché la sensibilizzazione, tramite mostre, convegni, pubblicazioni, dell’opinione pubblica riguardo al problema della violenza usata dai regimi dittatoriali, totalitari. E’ un’operazione condotta su larga scala, un’operazione che richiama l’attenzione di osservatori, giornalisti, intellettuali di ogni parte del mondo dei quali accoglie i contributi e ne fa la sua voce. Vuole migliorare una situazione che purtroppo esiste ancora oggi, quella della carcerazione, della tortura, della deportazione, dell’eliminazione di chi non condivide le regole di un regime, di chi si oppone ai suoi metodi violenti, contrari al decoro, alla dignità, alla libertà. Quelli che sembravano sistemi del passato più remoto vengono ancora usati nei confronti dei prigionieri di guerra e dei dissidenti politici. Così sta succedendo in Russia da quando è entrata in conflitto con l’Ucraina.

Nel libro, però, l’attenzione degli autori intervenuti non è rivolta soltanto a questo problema, alle sue vittime ma anche all’esame, alla valutazione del gesto compiuto da Putin, l’invasione dell’Ucraina che vuole separarsi dalla Russia, e di quanto ne è conseguito a livello locale e internazionale. Vi si percorre pure, anche se in maniera saltuaria, la storia della Russia dai tempi più remoti ai più prossimi, dai personaggi, dagli avvenimenti più noti ai meno noti, sicché un importante strumento di apprendimento, di conoscenza diventa l’opera. Uno strumento più ricco del solito perché composto da molti contributi. Circa l’Ucraina tante, molte sono le interpretazioni, le spiegazioni della sua invasione. Si va da quelle che le cercano nel passato, quando nel 2014 si era cominciato con la penetrazione russa nel Donbass, del quale l’Ucraina fa parte, ad altre che indicano cause più recenti, più vicine. Nessuna delle spiegazioni trascura di mettere in evidenza la posizione di Putin, il suo aspetto dittatoriale, il mancato rispetto delle regole, la volontà di rifarsi alla Russia imperiale, prima zarista e poi comunista, di volerla ripristinare, di volerne fare un baluardo, un distintivo, un’ancora di salvezza dalla corruzione, dal male che ormai si dice che dilaghi nel mondo occidentale. Altri segnali di questa concezione, di questo comportamento del capo della Russia erano comparsi in passato nei confronti di altri stati russi ribelli ed anche allora avevano assunto la forma di guerra. Anche allora c’erano state punizioni severe per chi si era mostrato contrario alle linee del regime, anche allora la situazione di crisi, lo stato di guerra era durato a lungo come sta avvenendo in Ucraina. Ognuno dei rivali si era mostrato convinto delle proprie idee, aveva difeso le proprie posizioni. Alla fine, però, molti avevano ceduto a Mosca. Per l’Ucraina non si può sapere come andrà a finire, si può solo rimanere inorriditi che si continui a combattere, uccidere anche civili, distruggere case, chiese, strade, torturare, mettere in fuga, far vivere nella paura, nel terrore migliaia di persone in un tempo, in un mondo che si proclama moderno, civile, che a poca distanza scorre, procede tra tutto ciò che è normale, quotidiano.

Non tanto ai due contendenti, alle loro ambizioni ci sarebbe da attribuire la colpa della situazione quanto a chi, capi di stato, potenti della terra, li vede, li osserva e invece di separarli li aiuta a continuare.

Antonio Stanca