Noi, in attesa di Michele Rotunno
di Vittorino Curci –
Dopo un suo libro edito da Lacaita nel 1985 si è eclissato. Ma negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso era una figura di primo piano della scena poetica pugliese e non solo. Di quell’ultimo suo libro pubblicato, Un antico stupore (bellissimo titolo), mi erano rimasti impressi i tre versi della dedica-esergo: “Se è vero / che un amore si nutre di parole / non ti amo più.”
Per anni (anzi, per decenni) ho chiesto di lui in giro ma nessuno tra i nostri comuni amici ha saputo dirmi qualcosa di preciso. Poi, qualche tempo fa, ho ricevuto una sua mail: «Sono il “sempre verde” Michele Rotunno. Prevedo che ti stupirai molto di questa mia “reviviscenza”!… La verità é che desidererei tanto riallacciare i nostri antichi legami culturali ed artistici»…
Michele Rotunno è nato a Capurso nel 1946. È laureato in filosofia e ha insegnato nella scuola media. Ha pubblicato il suo primo libro di poesia quando aveva appena 20 anni: Sulle mie mura (Pellegrini, Cosenza). In seguito, dopo essere entrato in contatto con Adriano Spatola, pubblica nel ’76 Tricolage (con prefazione di Giulia Niccolai) e nel ’79 Alfatrans (con prefazione di Camillo Pennati), entrambi editi da Geiger di Torino. Nel 1981 è tra i poeti inclusi nella feltrinelliana antologia Viaggio al termine della parola a cura di Renato Barilli. Dal suo ultimo libro, pubblicato, come già detto, nel 1985 da Lacaita, con prefazione di Mario Ramous) riporto qui una poesia intitolata La produzione del mese di aprile: “Questa pagina muta ti racconta / che non potrò più sognare i tuoi occhi / perché mi hanno costretto a distruggerti / mentre ancora cantavo la tua bellezza. / E ora tendo il mio cuore con tutta la forza possibile / e dietro gli angoli bui dei miei sogni / vecchi fantasmi mi offrono corone di colpe / e mi dicono che solo perdendoti ti potrò ritrovare. / Ed eccomi a cercarti fra questi frammenti, anima mia, / poiché lì siamo noi senza amore, così come allora”.
Oggi Rotunno continua a scrivere. Mi ha raccontato che ha una raccolta di poesie già pronta, Galassie Perdute, ed è in cerca di un editore. In tutti questi anni inoltre ha scritto molta narrativa, racconti soprattutto, numerosi racconti, che gli piacerebbe raccogliere in volume. Ha già in mente il titolo: “Con permesso!..”
Caro “sempre verde” Michele, noi siamo qui. Ti aspettiamo.
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