di Marcello Buttazzo

Ho conosciuto Elio Ria, poeta e scrittore, qualche anno fa. Insieme ad alcuni studenti dell’Università del Salento costituimmo il “Gruppo poetico giovanile” dell’Università. Io ed Elio non siamo propriamente giovani. Ma quell’esperienza era aperta anche poeti più “maturi”. Con i giovani e le giovani de Gruppo organizzammo qualche incontro, alcune iniziative. Con Elio, ricordo, in particolare, una giornata trascorsa a Tuglie, nelle scuole del suo paese. Rammento la sua affabilità, la sua generosità, il senso d’amicizia disinteressato. Elio scrisse bellissime recensioni sulle mie raccolte “E l’alba?” del 2015 e “Verranno rondini fanciulle” del 2018. Elio Ria è, per l’innanzi, un fine letterato, un filosofo, innamorato degli autori francesi, in specie di Rimbaud. La sua nuova silloge “Arrembaggi” (Edit Santoro), uscita di recente, è un distillato d’eleganza stilistica, di contenuti pregnanti, di espressione sostenuta. Nella lettura dei versi ciò che mi ha favorevolmente colpito è il riverbero d’una sentita e profonda cultura classica, mutuata però con una inerente cifra poetica propria di Elio. Ria è un poeta classico, ma impellentemente moderno. È attualissimo, originalissimo, il suo incedere. Elio è un poeta contemporaneo, che ha meditato a fondo la lezione dei padri della Poesia. Ne ha fatto carne viva, vibratile di bellezza. La sua poesia sfugge alle rigide classificazioni, alle stereotipate e apodittiche tassonomie. La sua è poesia d’avanguardia, d’impegno civile e, al contempo, d’amore. È poesia nuova, che reca il sigillo, tra le altre cose, della lezione di Arthur Rimbaud, il più geniale dei “maledetti”. Non a caso Elio Ria ha dedicato un suo eccellente saggio al grande poeta francese. Sarò anche un nostalgico, ma nei versi di Elio, sfrondati sempre da ogni manierismo e da ogni provincialismo, s’avverte anche un’aria di paese. La nostra terra salentina si respira intimamente. Le piazze, le strade, l’aroma di caffè. A Tuglie, il suo paese, “i ruderi sono capolavori di memoria”. Mi dà gioia, ogni volta, incontrare Elio. Giorni fa, l’ho visto al Fondo Verri che, insieme ai bravissimi Mauro Marino e Alessandra Peluso, ha presentato il suo libro “Arrembaggi”. Una silloge poetica che merita d’essere letta, riletta e meditata. Ascoltata, nelle sue pieghe più intime, nei suoi risvolti esistenziali, nei vissuti più significativi.

Marcello Buttazzo