di Antonio Stanca –

Allegata al settimanale “TV Sorrisi e Canzoni” è uscita di recente, per i periodici del Gruppo Mondadori, un’edizione speciale di Km 123 di Andrea Camilleri. È un romanzo poliziesco pubblicato la prima volta nel 2019 nella collana “Il Giallo Mondadori” ed ora inserito in questa nuova serie. L’anno dell’opera, 2019, era stato anche quello della morte dell’autore, avvenuta a Roma quando aveva novantaquattro anni, quando tanto era vissuto, tanto aveva fatto.

Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, nel 1925, era cresciuto, si era formato tra la sua terra e la città di Roma, era diventato un autore molto noto anche in ambito internazionale, aveva avuto molte esperienze di vita e di lavoro. Tanta era stata la storia che la Sicilia e l’Italia avevano attraversato in quegli anni, tanti gli avvenimenti, gli sviluppi, i cambiamenti che si erano verificati in ambito privato e pubblico, civile e sociale, culturale e artistico. Ci si era trovati tra tempi che cambiavano in continuazione, si era vissuta una vita che richiedeva capacità, volontà di adattamento, di sistemazione, di combinazione con un processo, un movimento che sembrava destinato a non finire. Era stato il movimento umano, popolare, politico, economico, storico, letterario che Andrea Camilleri aveva vissuto, quello che lo aveva visto impegnato in tanti sensi, in tanti modi fin quando non avrebbe raggiunto una sua posizione, non sarebbe diventato un personaggio.

Intorno agli anni ’70 aveva cominciato a scrivere, a pubblicare, all’inizio si era trattato di poesie, di racconti, era venuta poi la fase del regista televisivo e teatrale, quindi quella dei romanzi storici ed infine l’ultima dei romanzi polizieschi. Un percorso ampio, vario, ricco era stato quello del Camilleri autore, anche di saggistica si era composto. Una dimensione, un significato estesamente valido, importante avevano acquisito i suoi romanzi, erano molto tradotti, molti premi gli avevano procurato in ambito nazionale e straniero, era stato il creatore del commissario Montalbano, divenuto largamente famoso anche perché molti dei romanzi polizieschi, con lui protagonista, avevano avuto una riduzione televisiva. Ma anche altri elementi, l’ambientazione siciliana, la rappresentazione di un’umanità rimasta quasi nascosta, la lingua che tanto concede al dialetto dell’isola, la capacità di riuscire vero, autentico, naturale al punto da avviare un processo d’identificazione tra la sua terra, la sua gente e la sua opera, hanno fatto risaltare Camilleri, lo hanno reso uno dei maggiori scrittori contemporanei.

Eclettico, prolifico si sarebbe rivelato al punto da giungere, negli ultimi tempi, a comporre opere che, come Km 123, vanno oltre la Sicilia, non hanno come protagonista Montalbano e di altri personaggi, di altri problemi dicono, in altri modi sono scritte, altre qualità dello scrittore fanno conoscere. Tra Roma, Milano, Napoli e altre città e luoghi d’Italia, tra case al mare, in campagna e case di abitazione, tra via Aurelia e altre famose strade italiane, tra uffici di polizia e locali pubblici, tra cantieri di lavoro e indagini della Finanza, tra multe, sequestri, pedinamenti, interrogatori e reati, arresti, tra telefonate e appuntamenti, amori e odi, affermazioni e negazioni, arrivi e partenze, discorsi diretti e indiretti, si articola l’opera. È una maniera molto nuova, molto originale, sembra un elenco, una serie di documenti, di attestazioni, la registrazione sembra degli atti di un qualunque ufficio. Una registrazione che finisce col diventare un romanzo, col valere quanto un romanzo anche se di parti molto diverse si mostra composta, priva di una costruzione, di uno svolgimento rimane fino alla fine, nemmeno allora conferma quella che aveva lasciato intendere come la soluzione del caso dei due omicidi. Basterà un’ultimissima, brevissima telefonata tra un uomo e una donna che si amano, entrambi fuori dal matrimonio, per sostituirla con un’altra alla quale non si era mai pensato. Grande sarà la sorpresa, l’ammirazione di chi legge poiché ancora capace, ancora riuscito vedrà Camilleri nonostante fosse stato diverso dai suoi soliti modi, nonostante avesse scritto tanto e agli ultimi tempi della sua vita e della sua opera fosse giunto.  

Antonio Stanca