La nascita e il viaggio
di Marcello Buttazzo
Giovedì 20 dicembre, al Centro socio-educativo e riabilitativo “Nuova Itaca” di San Pietro in Lama, abbiamo festeggiato doverosamente con i ragazzi, con le ragazze diversamente abili, con gli educatori, con gli operatori il Natale, in anticipo. La nascita e il viaggio. Ogni volta che ci si incontra con i ragazzi, con le ragazze, con le donne, con gli uomini di “Nuova Itaca” vuol dire davvero fiorire a vita nuova. Qui, si respira a piene mani affetto, compartecipazione, amore, dono, unità. Le emozioni e i sentimenti sono davvero vividi di sole, di speranze, di attese, in questo posto di inesausta bellezza umana. La mattina di giovedì 20 dicembre, tutti assieme, abbiamo fatto festa, abbiamo adempiuto ad un rito laico, spirituale, religioso. Seduti e in piedi, davanti ad un albero di Natale fatto con semplici cassette di legno. Accanto all’albero poverello, la filastrocca stampata del poeta e scrittore partigiano Gianni Rodari, “L’albero dei poveri”. Perché il Natale è semplicità e va sfrondato da sovrastrutture e da artifici. Un sommesso rito in allegrezza, con alcune ragazze che intonavano canzoni di Tozzi, Al Bano, Loretta Goggi, Ligabue, De Gregori, Bennato. La nostra amorevole festa s’è conclusa con il lancio da parte di Vincenzo Santoro delle mongolfiere, i palloni colorati aerostatici, che si sono alzati in volo. Come augurio e auspicio d’un salto quieto da fare con la fantasia e con l’immaginazione. Ogni volta che vengo a “Nuova Itaca” con l’amico Giuseppe Fioschi ricompatto e ricontatto parti intime e sensibili di me, della mia interiorità. Io e Giuseppe scopriamo qui il valore immenso della sincerità, ricevendo sistematicamente in dono illesa umanità. Tutte le donne e gli uomini di “Nuova Itaca”, in questo tempo difficile, che, invece di edificare ponti di conoscenza, sembra improntato a erigere barriere mentali e fisiche, vogliono augurare un sereno Natale, in particolare, a tutti i migranti e a tutti i popoli, che soffrono e che patiscono le guerre, la fame, le persecuzioni religiose e etniche, le discriminazioni d’ogni genere.
Marcello Buttazzo
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