di Luigi Mangia –

Il patto politico fra la Lega di Salvini e Fratelli D’itala di Meloni, porta indietro le lancette dell’orologio della storia. Gli stati moderni nati dalle rivoluzioni, americana e francese, sono fondati su 3 pilastri fondamentali: il Welfare, la democrazia, i diritti. La riforma dell’autonomia differenziata cancella e mette in discussione il Welfare e il patto sociale fra le generazioni; il premierato invece altera e cancella la struttura della democrazia trasformandola in democratura racchiusa nel modello populista di destra. Le rivoluzioni, prima quella americana e poi quella illuministica francese, hanno fatto si che gli Stati resistessero al fascismo, allo stalinismo e al nazismo. Il tentativo in atto del patto scellerato è quello di tornare ad una destra liberale conservatrice come fu quella del fascismo di Benito Mussolini. La riforma dell’autonomia differenziata divide l’Italia in due aree di sviluppo, tra quella del nord sviluppata e quella del sud in sofferenza dell’economia, in particolare per la mancanza delle strutture fondamentali come quella dei trasporti, della scuola, della formazione. La formazione è la grande vertenza che caratterizza il nostro tempo, riguarda le nuove generazioni, disegna il futuro. La scuola del sud è in ritardo. Il PNRR stabilisce grandi investimenti per colmare e superare le mancanze a partire dagli asili per finire alle università. Le università del sud sono meno preparate, hanno meno risorse e quindi non sono pronte e adeguate per dare una formazione alle nuove generazioni in grado di affrontare le grandi sfide della nuova rivoluzione tecnologica. Il sud ha perso più di un milione di giovani nel terzo millennio, i quali hanno preferito trovare lavoro al nord oppure all’estero perché erano e si sentivano valorizzati e rispettati. Le ultime indagini certificano che le università entro il 2040 perderanno 345.000 studenti, la perdita più rilevante e penalizzante sarà per le università del sud. La legge sull’autonomia differenziata colpisce proprio la scuola e il sistema di istruzione, solo per questo tutti dobbiamo sentire di respingere con convinzione il patto politico del governo in carica, in particolare respingere al mittente la legge dell’autonomia differenziata, firmando il referendum per la sua abrogazione. Dobbiamo farlo con convinzione, coinvolgendo le associazioni, gli intellettuali, il mondo della cultura e dell’arte perché dobbiamo superare le 500.000 firme, dobbiamo raggiungere 1 milione per dimostrare che questa legge gli italiani l’hanno capita e quindi non la vogliono.

Luigi Mangia.