di Marcello Buttazzo – Anni fa, le amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra delle città italiane s’inventarono, a colpi d’ordinanza, le cosiddette leggi “sul decoro”. Niente di male che i nostri centri urbani siano attenti alle regole auree della bellezza, del contegno. Ma quanto è successo, in questi giorni, a Venezia, ha davvero un sapore paradossale. Il pittore inglese Ken Howard, 86 anni, artista di riconosciuta fama mondiale, accademico reale e già presidente del New English Art Club, con casa in laguna, è stato cacciato due volte di seguito, da Piazza San Marco e dal più defilato ponte dei Sospiri, mentre dipingeva Venezia. I severi, inflessibili vigili hanno mandato via l’esimio artista, perché non aveva “le carte in regola”. Ken Howard s’è recato allora in Comune per chiedere il permesso di dipingere, ma l’ufficio preposto era chiuso. Purtroppo, in nome dell’ostentato decoro istituzionale, talvolta si partoriscono autentiche brutture e sconcezze. In nome d’una idea astratta e artefatta di bellezza, tanti artisti (compresi quelli di strada) non vengono più tollerati nelle nostre pulite città in ordine. È ora che le amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra capiscano che esiste una legge ineludibile, non scritta, alla quale non si può rinunciare: quella della ricchezza umana.

Marcello Buttazzo