“Energia per l’Italia” e lo scienziato Matteo
di Marcello Buttazzo –
“Energia per l’Italia”, gruppo rinomato formato da professori universitari e da ricercatori, ha pubblicato un decalogo per le elezioni, una serie di proposte auspicabili su inquinamento, riscaldamento climatico e problematiche sociali. Sono state toccate tematiche dirimenti e di grande attualità: dalla transizione energetica alla conservazione dell’ambiente; dall’efficientamento dei trasporti pubblici alla sostenibilità dell’agricoltura. “Energia per l’Italia” ha già sollecitato il prossimo governo ad investire adeguatamente per la formazione degli studenti, per la ricerca scientifica. Inoltre, il gruppo di lavoro ha opportunamente sottolineato come la pandemia da coronavirus abbia fatto aumentare e divaricare la forbice delle sperequazioni sociali, abbia esarcerbato le diseguaglianze fra le genti, creando sacche di disperazione e lacerante emergenza, alla quale di può porre rimedio solo con una più equa ridistribuzione del reddito e dei beni materiali, potenziando i servizi e i beni pubblici. Nel decalogo degli studiosi, si fa notare come manchi un Piano nazionale di Adattamento per far fronte ai cambiamenti climatici e si esorta, altresì, a sospendere i sussidi alle fonti fossili, utilizzando così il denaro per la transizione ecologica. Il ritorno al nucleare è ritenuto totalmente sbagliato per innumerevoli motivi. Martedì 20 settembre, guardando il programma pomeridiano “Oggi è un altro giorno” su Rai1, ho visto e sentito l’intervista di Serena Bortone a Matteo Salvini. Il leader della Lega, notissimo “esperto” di fisica atomica e di chimica sperimentale, ha cercato di rassicurare i cittadini sulla necessità e sulla bontà dell’avvento del nucleare in Italia. Gli elettori come fanno a fidarsi dello “scienziato” Matteo Salvini?
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