Le sardine siamo noi, nel "rispetto"!
di Antonio Bruno Ferro –
Rispetto per i cittadini che hanno accettato l’invito delle sardine
“l’amore è ciò che si distingue nel rapporto di un essere umano con un altro essere umano, è quella relazione in cui ti senti visto, ti senti ascoltato, senza richieste e senza aspettative. …È la medicina definitiva.”
Io lo ripeto sempre che le sardine non sono le 4 presone di Bologna che si sono inventato questo modo di stare insieme in piazza. Le sardine siamo noi. Noi siamo le sardine perché siamo persone andate in piazza ognuno per i nostri motivi. Ci sono motivi diversi per ogni persona che ha accettato l’invito. Ma tutti abbiamo lasciato le nostre case con la certezza che nessuna delle persone che ci ha invitato era di quelle che, con ogni tipo di elezione, avevamo prescelto per affidare loro la responsabilità dell’amministrazione e gestione dei beni comuni.
Adesso c’è questa realtà. Ci sono persone che se chiamate, se invitate, escono di casa e si riuniscono.
La raccomandazione da fare a tutti “sardine e non” è di non promettere cose che non possiamo mantenere e adempiere perché, per le persone che accettano l’invito e si recano in piazza, questo è un tradimento, e se si ripete nella storia, allora abbiamo persone che non rispettano i prescelti così com’è successo a quelli a cui, con ogni tipo di elezione, è stata affidata la responsabilità dell’amministrazione e gestione dei beni comuni. Ci si chiede perché le persone perdono il rispetto; ebbene lo perdono perché non hanno imparato ad essere rispettati.
Se si parla e si scrive di rispetto è perché le persone lo hanno perso, ma la domanda è: c’era mai stato rispetto per le persone?
Se ci riflettiamo e rimuoviamo gli strati, come si fa con le cipolle, scopriremo che non c’è mai stato rispetto, perché la base del rispetto è l’ascolto, che dimostra che l’altro conta davvero per me.
“Sardine e non” abbiamo tutti di che riflettere.
Antonio Bruno Ferro
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