L’atomico Matteo
di Marcello Buttazzo –
Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini s’è espresso, ancora una volta, a favore del nucleare. Ha sostenuto Salvini: “Ho chiesto ai tecnici quando ci mettiamo se partiamo nel 2024 e la risposta è stata 7-8 anni: il che significa che nel 2032 si può accendere il primo interruttore. Da milanese, vorrei un reattore di ultima generazione a Milano”. Il leader della Lega, folgorato sulla via dell’atomo, persevera nella sua propaganda strumentale, continuando a ripetere che il nucleare di “quarta generazione” non produca scorie e sia completamente sicuro e pulito. Il deputato del Pd milanese Franco Mirabelli ha fatto giustamente notare che “il ministro delle Infrastrutture, che non ha alcuna competenza in materia energetica, facesse il proprio lavoro”. E, in effetti, si può osservare che, nella fattispecie, Salvini ha le idee molto confuse. Secondo i fisici, il nucleare di “quarta generazione” non è una tecnologia ancora matura. Secondo Maurizio Martellini, rinomato fisico nucleare, al momento, non ha alcun senso parlare degli impianti di “quarta generazione”, la cui proposta- impianti che si spegnerebbero automaticamente in caso di incidenti- è ancora del tutto sperimentale.
Marcello Buttazzo
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