di Marcello Buttazzo –

Nella Conferenza di Milano, 400 ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo, con l’attivista svedese Greta Thunberg e l’ugandese Vanessa Nakate, hanno levato un grido d’allarme per la Terra ferita. I giovani hanno posto istanze sacrosante e una critica sensata: “I politici fingono di ascoltarci, sul clima 30 anni di bla bla bla”. In effetti, soprattutto i potenti del mondo (America e Cina in testa), nei periodici summit sul clima, hanno quasi sempre disatteso le aspettative di addivenire ad una economia ambientale sostenibile, rifiutandosi, tra le altre cose, di sottoscrivere accordi vincolanti riguardo alle emissioni di gas serra. L’ecosistema Terra è con il fiato corto, e i giovani, a Milano, hanno fatto bene a mettere alle corde i rappresentanti delle istituzioni. Può accadere anche, in un mondo decisamente capovolto, che Fausto Carioti e altri giornalisti di “Libero” tratteggino con parole disdicevoli “la piccola Cassandra svedese e i suoi amici ecoisterici”. Gesù! Che dire? Chi scrive su “Libero” è convinto che le alterazioni climatiche siano nient’altro che un’invenzione di scienziati sprovveduti e catastrofisti (per inciso, pressoché la totalità della comunità scientifica internazionale!) e di ambientalisti ideologici. Sempre in nome, della “correttezza” dell’informazione.