La Scienza e i furori di Jair Bolsonaro
di Marcello Buttazzo –
La scienza è una disciplina che si basa su un meccanicismo di causa ed effetto, sul metodo sperimentale. Se la scienza, comunque, rassicura, i leader politici populistici, nel loro furore irrazionale, dimostrano d’essere decisamente malaccorti. Il Brasile conta i suoi morti per Covid-19 (quasi 32.000), e il presidente Jair Bolsonaro (fino a poco tempo fa negazionista) punta tutto su un farmaco dubbio la clorochina e non s’affida alla scienza ufficiale. Non fa fare tamponi e test. Inoltre, l’ineffabile presidente, che ritiene che l’emergenza sanitaria sia quasi un’invenzione della stampa, ha pensato bene di rimuovere il vecchio ministro competente della Sanità e di mettere al suo posto Eduardo Pazzuello, un generale dell’esercito. Inoltre, ha nominato responsabile della segreteria di Scienza e Tecnologia Carlos Wizard, uno stramilionario vicino ai mormoni. In Brasile, le terapie mediche non vengono pianificate dagli scienziati, ma dal presidente con l’aiuto dell’esercito e degli amici e sodali più potenti, più ricchi. Un bel “metodo” antisperimentale. A chi, in questi giorni, ha fatto notare come il Brasile sia uno dei paesi più funestati dal coronavirus, soprattutto per l’opposizione del governo al lockdown, lo sprovveduto Bolsonaro ha replicato: “Prima o poi tutti dobbiamo morire”. Davvero un politico “responsabile”.
Marcello Buttazzo
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