di Marcello Buttazzo –

Biagio Antonacci, in veste di officiante, al Comune di Bologna, ha unito in matrimonio due suoi amati amici. Sui social, il cantautore ha postato il video con la partecipata e sentita didascalia: “Oggi ho unito civilmente due miei cari amici, Davide e Mataro. A loro auguro tutto il mio bene”. Il web, si sa, fa circolare di tutto, è un ricettacolo terminale di cose buone e di volgari nefandezze. In una società secolarizzata, purtroppo, c’è ancora chi miseramente si scandalizza d’un legame omosessuale, fra due persone che si rispettano e si amano. Internet che, tra l’altro, sa essere una macchinetta infernale, può ingenerare anche malcontenti decisamente ingiustificati. C’è chi ha scritto, sul web, che l’unione fra due persone dello stesso sesso è “una moda che attira l’attenzione della massa”. C’è chi ha criticato aspramente Antonacci e lo ha accusato d’esibizionismo. Per quanto mi riguarda, per la mia cultura laica, da censurare sono solo quelle persone che non credono negli slanci di cuore e non sanno colpevolmente riconoscere una unione di fatto, indipendentemente dal morto dogma della cosiddetta “legge naturale”, che è un’invenzione clericale, e non ha senso logico d’esistere. In un tempo stridente, che sui social veicola qualsiasi invettiva truce e schifezza immonda, sapere che un interessante e pulito cantautore ha messo il video della “santificazione” laica d’amore di due suoi carissimi amici, mi riempie il cuore di gioia. Bravo Biagio.

                               Marcello Buttazzo