di Marcello Buttazzo –

In Italia si discetta animatamente di maternità surrogata. La Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd e da +Europa al testo di Fratelli d’Italia. Per intanto, fa discutere un emendamento del radicale di +Europa Riccardo Magi. La proposta di Magi è di voler aprire alla surrogata “in forma solidale”, gratuita. Una via, allo stato dei fatti, evidentemente impraticabile, dal momento che esiste una restrittiva legge sulla procreazione medicalmente assistita che vieta tassativamente la pratica del cosiddetto “utero in affitto” (come viene chiamato con dizione rozza da certuni). Ha ragione il deputato del Pd Federico Fornaro: “Magi sotto forma di emendamento ha presentato una proposta di legge”. Ma il punto dirimente rimane la pretesa abnorme e assurda del centrodestra governativo di voler rendere reato universale una metodica della biologia riproduttiva, regolarmente riconosciuta in alcuni Stati europei e del mondo. Un vero pasticcio legislativo, che difficilmente troverà applicazione. Quanto alla proposta del radicale Magi, dal mio punto di vista personale, è quella più eticamente accettabile. Se prossimamente un governo progressista e di centrosinistra dovesse riuscire a modificare in modo liberale la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, potremmo addivenire ad una Gpa istituzionalizzata e regolamentata. Che poi sia gratuita o preveda piccoli rimborsi spese, non è un problema. Dovremmo uscire fuori da una concezione smaccatamente materialistica dell’esistente. Da un certo punto di vista, la maternità surrogata può essere considerata come un dono, non come una mercificazione del corpo della donna. La vita che fiorisce è sempre un dono.

Marcello Buttazzo