di Luigi Mangia –

All’Università di Padova nascerà il “museo dei diritti umani delle persone” con la collaborazione della regione Veneto e del comune di Padova.
Le istituzioni culturali: il teatro, il cinema, la musica, la fotografia, la letteratura e i musei si sono impegnati, da sempre, nella lotta contro la violenza, per la difesa dei diritti documentando anche sul campo la violenza, i morti innocenti, i bombardamenti degli ospedali, delle scuole, dei teatri, delle biblioteche, distruggendo i libri.
Lo stupro delle donne è stato usato come arma, il loro corpo come campo di guerra. Prigionieri di guerra sono stati usati per scoprire depositi di armi esplosive, nascoste nei rifugi. Le donne in lotta per la loro libertà in Iran sono innocenti in carcere e rischiano di essere condannate alla pena di morte. Il mito della frontiera, a fondamento della nuova destra mondiale, è diventato il luogo dove muore il diritto, dove finisce l’accoglienza del diverso. Il mar mediterraneo, il mare di morti, dove muore anche il diritto alla sepoltura che mai è stato negato nella storia dei popoli.
Il museo dei diritti nasce con lo scopo di erogare per informare, per diffondere la conoscenza e per avere memoria documentata della perdita dei diritti umani delle persone. È un museo proattivo organizzato proprio per invitare e stimolare la riflessione attraverso la partecipazione consapevole e attiva. Le università non stanno ferme, si muovono e sono impegnate nella difesa dei diritti attraverso lo studio, la conoscenza della storia documentata. Anche l’Università La Sapienza di Roma, quest’anno ha attivato un dottorato proprio sui diritti umani delle persone. Iniziative queste importanti e fondamentali per affrontare la grande crisi e la perdita dei diritti. La guerra uccide: porta odio e fame; la cultura invece, porta rispetto e insegna a vivere!