Il mondo alla rovescia del truce Matteo
di Marcello Buttazzo –
Il vicepremier e ministro Matteo Salvini continua a prospettare un mondo alla rovescia. Le misure securitarie del governo Meloni sugli immigrati, di fatto, non hanno frenato gli sbarchi, che anzi negli ultimi mesi sono aumentati sensibilmente. Salvini argutamente, in controtendenza, sostiene: “Ritengo che sia necessario un nuovo decreto sicurezza già a settembre, perché l’Italia non può essere punto d’arrivo dei migranti di mezzo mondo”. Come se fare la faccia truce possa spaventare i disperati che fuggono da guerre, da persecuzioni, da disastri ambientali, da nera miseria. Salvini, inoltre, è un fine e moderno “popolazionista multietnico”, molto competente di calcio: infatti, ritiene che le squadre italiane di pallone debbano schierare solamente giocatori italiani. Sono chiaramente idee anacronistiche, che non tengono conto della storia e dell’evoluzione delle società. Il segretario del Carroccio ha fatto, negli ultimi giorni, ripetutamente i complimenti al generale Vannacci, che ha pensieri “esclusivi” su gay, femministe, ambientalisti, ecc. Forse, spera che Vannacci si candidi nelle liste della Lega. Sarebbe davvero un ottimo acquisto. E ancora, dopo il brutale stupro della ragazza di Palermo, Salvini ha rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia: “Bisogna portare avanti in Parlamento il disegno di legge della Lega sulla castrazione chimica, perché se stupri una donna o un bambino hai un problema e la condanna in carcere non basta”. È avvilente l’appiattimento securitario della destra italiana, che sa proporre sui vari accadimenti solo misure punitive. Mai un barlume di costruzione. La risposta a certi efferati e mostruosi comportamenti deve essere preminentemente culturale. Molto razionale la proposta di Laura Boldrini di “riportare l’educazione sentimentale nelle scuole”. Ai nostri giovani si deve insegnare la bellezza dell’affettività e dell’amore, il rispetto di tutte le differenze. In un mondo che gira al contrario, in cui diversi adulti sanno solo usare un lessico volgare e discriminatorio relativamente alle alterità, i giovani hanno l’obbligo morale di rendere questa società migliore.
Marcello Buttazzo
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