Il M5S e la mia sinistra, una riflessione
di Donatello Pisanello –
PROLOGO
“Io ho una visione un po’ come la tua sul Movimento. Ricordo il primo Vday in piazza maggiore a Bologna, andai con un entusiasmo incredibile, ma tornai a casa molto triste e arrabbiato. In pochi minuti Il Grillo urlatore aveva perso la mia fiducia. Allora c’era Berlusconi al governo, ma Grillo a parte qualche battuta contro il Cavaliere, decise di parlare solo e contro la sinistra. In quel periodo si rischiava che tutta l’Europa diventasse socialista, era il periodo in cui Berlusconi iniziava a perdere drasticamente il consenso. Poi proprio lì, a Bologna… io credo che in politica non esista il caso, e il Movimento e la Leopolda di Renzi non sono venuti da se. Però Donatello, visto i risultati, sono stati molto bravi, a manipolare…”.
Parto da queste osservazioni che su Facebook mi ha fatto il mio fraterno amico Antonio Corsano che in poche righe ha sintetizzato la funzione di Grillo e del M5S nel panorama politico italiano. Osservazioni su cui dovremmo riflettere, noi, di sinistra, gli altri non potrebbero comprendere. Dovrebbero riflettere tutti quelli di sinistra che sostengono il M5S , cercare di capire la trappola in cui sono caduti e, se hanno un minimo di coscienza, riuscire a districarsene, con umiltà e auto-critica, se ci riescono . Ma penso che molti di loro sono troppo orgogliosi per riconoscere di aver preso un granchio e troveranno un sacco di giustificazioni confermando il completo annullamento nell’ oblìo di questo inganno.
Ormai il M5S è uscito allo scoperto, non c’è alcun dubbio che non ha niente a che fare con la Sinistra, parlo della sinistra storica, quella legata alla grande tradizione marxista occidentale, non a quella che viene spacciata per tale dai Grillini. Sappiamo noi cos’è la sinistra, non ce lo deve dire la destra, né il buffone di turno che confonde il palcoscenico come se fosse la tribuna di Lenin quando parlava alla sua gente. E a quanti dicono che destra e sinistra non hanno più senso in fondo in fondo fanno il gioco della destra quando non lo sono già diventati, di destra.
La destra esiste sempre e si è pure rinnovata in modi di fare e sistemi ideologici che sono propri del M5S, sistemi che in America esistono da decenni e che oggi dono stati importati in Italia veicolati da personaggi che hanno fondato il M5S che, attenzione, non è affatto partito dal basso ma che è il risultato una strategia messa a tavolino ai danni della Sinistra. Non è un caso se i vertici dono andati a formarsi in America e non è un caso che Di Maio, prima delle elezioni , è stato richiamato in America e a Wall Street in Inghilterra per rassicurare l’aristocrazia finanziaria nel caso venisse a capo del governo. Ovviamente tutto questo il popolino non ha tempo né voglia né capacità di valutarlo. E quei pochi che possono farlo preferiscono la convenienza di un sistema dove si fa carriera “politica” senza meriti e senza esperienza, tanto, una volta eletti, in parlamento dovranno solo alzare la mano quando il loro premier lo richiede.
Credere obbedire e… neanche combattere, no, combattere richiederebbe una responsabilità troppo grande e una esposizione a cui nessuno ormai è disposto; credere, obbedire e blaterare , offendere, ingiuriare, volgarizzare, bestemmiare, diffondere notizie false, linciare verbalmente perché questo è più facile e comporta nessun rischio e poi è qualcosa a cui gli italiani sono più facilmente predisposti e riesce facile. È facile perché non c’è bisogno di cultura, di intelletto, di ragione, tutte facoltà troppo laboriose e impegnative. Non c’è bisogno di leggere e approfondire tanto gli slogan megafonati dai vertici fanno già efficacemente il loro effetto.
E ora so che a risentirsi di più , di queste mie osservazioni, saranno proprio gli ex-compagni , ma il loro risentirsi sarà per me prova che di sinistra non lo sono mai stati veramente, perché i compagni si guardano negli occhi quando si parlano e non ammettono intermediari estranei nelle loro conversazioni. Ovviamente i più giovani , quelli che vent’anni fa erano ancora ragazzini o trent’anni fa non esistevano ancora , non riusciranno a seguirmi. Loro non possono sapere cos’è la sinistra di movimento ma anche la sinistra storica istituzionale, quella che , tra mille contraddizioni e sempre all’opposizione, è riuscita , in un paese fulcro del cattolicesimo universale, a far approvare le leggi sul divorzio e sull’aborto, la legge 180 per la chiusura dei manicomi, uno statuto dei lavoratori il più avanzato del mondo. Il tutto in un rapporto dialettico tra governo e opposizione formati da uomini che hanno sconfitto il fascismo e hanno contribuito alla ricostruzione di questo splendido paese che da Berlusconi in poi è ridotto in questo stato di barbarie cosi vergognoso. Ed è per questo che non basta l’onesta per governare bene, ci vuole preparazione intellettuale, cultura, si deve desiderare e pretendere questo dai propri elettori e non solo che seguano come pecore i diktat dei vertici.
È chiaro che la mia Sinistra ha le sue responsabilità prima fra tutte quella di aver vissuto di rendita intellettuale e di aver trascurato che questa “rendita” poteva facilmente perdersi nelle nuove generazioni . Abbiamo pensato che i giovani mai avrebbero potuto abbandonare o alienarsi le conquiste così faticosamente raggiunte come la piena indipendenza intellettuale e la raffinata formazione culturale. Anzi abbiamo pensato con soddisfazione che questi valori , come per un meccanismo magico, si sarebbero sempre più emancipati contribuendo ad un miglioramento sociale e politico. Abbiamo trascurato gli effetti deleteri dei nuovi media spesso considerati, erroneamente, dei mezzi che avrebbero aiutato, amplificandole, le conoscenze raggiunte. E tanti altri errori basati principalmente sulla buona fede e la fiducia aperta alle nuove generazioni .
E ora mi fermo, avrei tanto ancora da dire, ma ho sempre paura che il lettore pigro mi abbandonerei subito perché una lettura troppo lunga, stanca.
Ormai il M5S è uscito allo scoperto, non c’è alcun dubbio che non ha niente a che fare con la Sinistra, parlo della sinistra storica, quella legata alla grande tradizione marxista occidentale, non a quella che viene spacciata per tale dai Grillini. Sappiamo noi cos’è la sinistra, non ce lo deve dire la destra, né il buffone di turno che confonde il palcoscenico come se fosse la tribuna di Lenin quando parlava alla sua gente. E a quanti dicono che destra e sinistra non hanno più senso in fondo in fondo fanno il gioco della destra quando non lo sono già diventati, di destra.
La destra esiste sempre e si è pure rinnovata in modi di fare e sistemi ideologici che sono propri del M5S, sistemi che in America esistono da decenni e che oggi dono stati importati in Italia veicolati da personaggi che hanno fondato il M5S che, attenzione, non è affatto partito dal basso ma che è il risultato una strategia messa a tavolino ai danni della Sinistra. Non è un caso se i vertici dono andati a formarsi in America e non è un caso che Di Maio, prima delle elezioni , è stato richiamato in America e a Wall Street in Inghilterra per rassicurare l’aristocrazia finanziaria nel caso venisse a capo del governo. Ovviamente tutto questo il popolino non ha tempo né voglia né capacità di valutarlo. E quei pochi che possono farlo preferiscono la convenienza di un sistema dove si fa carriera “politica” senza meriti e senza esperienza, tanto, una volta eletti, in parlamento dovranno solo alzare la mano quando il loro premier lo richiede.
Credere obbedire e… neanche combattere, no, combattere richiederebbe una responsabilità troppo grande e una esposizione a cui nessuno ormai è disposto; credere, obbedire e blaterare , offendere, ingiuriare, volgarizzare, bestemmiare, diffondere notizie false, linciare verbalmente perché questo è più facile e comporta nessun rischio e poi è qualcosa a cui gli italiani sono più facilmente predisposti e riesce facile. È facile perché non c’è bisogno di cultura, di intelletto, di ragione, tutte facoltà troppo laboriose e impegnative. Non c’è bisogno di leggere e approfondire tanto gli slogan megafonati dai vertici fanno già efficacemente il loro effetto.
E ora so che a risentirsi di più , di queste mie osservazioni, saranno proprio gli ex-compagni , ma il loro risentirsi sarà per me prova che di sinistra non lo sono mai stati veramente, perché i compagni si guardano negli occhi quando si parlano e non ammettono intermediari estranei nelle loro conversazioni. Ovviamente i più giovani , quelli che vent’anni fa erano ancora ragazzini o trent’anni fa non esistevano ancora , non riusciranno a seguirmi. Loro non possono sapere cos’è la sinistra di movimento ma anche la sinistra storica istituzionale, quella che , tra mille contraddizioni e sempre all’opposizione, è riuscita , in un paese fulcro del cattolicesimo universale, a far approvare le leggi sul divorzio e sull’aborto, la legge 180 per la chiusura dei manicomi, uno statuto dei lavoratori il più avanzato del mondo. Il tutto in un rapporto dialettico tra governo e opposizione formati da uomini che hanno sconfitto il fascismo e hanno contribuito alla ricostruzione di questo splendido paese che da Berlusconi in poi è ridotto in questo stato di barbarie cosi vergognoso. Ed è per questo che non basta l’onesta per governare bene, ci vuole preparazione intellettuale, cultura, si deve desiderare e pretendere questo dai propri elettori e non solo che seguano come pecore i diktat dei vertici.
È chiaro che la mia Sinistra ha le sue responsabilità prima fra tutte quella di aver vissuto di rendita intellettuale e di aver trascurato che questa “rendita” poteva facilmente perdersi nelle nuove generazioni . Abbiamo pensato che i giovani mai avrebbero potuto abbandonare o alienarsi le conquiste così faticosamente raggiunte come la piena indipendenza intellettuale e la raffinata formazione culturale. Anzi abbiamo pensato con soddisfazione che questi valori , come per un meccanismo magico, si sarebbero sempre più emancipati contribuendo ad un miglioramento sociale e politico. Abbiamo trascurato gli effetti deleteri dei nuovi media spesso considerati, erroneamente, dei mezzi che avrebbero aiutato, amplificandole, le conoscenze raggiunte. E tanti altri errori basati principalmente sulla buona fede e la fiducia aperta alle nuove generazioni .
E ora mi fermo, avrei tanto ancora da dire, ma ho sempre paura che il lettore pigro mi abbandonerei subito perché una lettura troppo lunga, stanca.
Donatello Pisanello
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