Il gilet bigio di Giggino
di Marcello Buttazzo
Il giovane di Maio dovrebbe essere molto accorto prima di fare aperture ed endorsement vari. Verosimilmente, il suo improvviso “amore” per le proteste dei gilet gialli francesi segue dettami meramente elettoralistici, strategie aleatorie che lasciano il tempo che trovano. Il vicepremier e ministro del Lavoro italiano, con molta approssimazione per difetto, avrebbe voluto cavalcare l’onda del consenso (come, del resto, ha sempre fatto il Movimento 5 Stelle), in attesa delle prossime elezioni Europee di maggio. Del resto, Jacline Mourand, ex portavoce dell’ala moderata della protesta, ha rifiutato recisamente le avances pentastellate: “No alle ingerenze di Di Maio”. Il leader pentastellato sa che i sondaggi sono evocativi: la Lega di Salvini ha superato ampiamente ormai il Movimento 5 Stelle. E lui, il giovane rampante, ha tentato il colpo di coda. Però, il vicepremier nostrano dovrebbe stare, in generale, più attento prima di avviare smaccati corteggiamenti. L’ex braccio destro di Marine Le Pen, Florian Philippot, fa sapere: “Il nostro programma è compatibile al 100 per cento con i “Gilet gialli”. Il prode Giggino non proverebbe fastidio ad avere in Europa un’alleata come la dama nera?
Marcello Buttazzo
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