di Marcello Buttazzo –

Massimo Gandolfini, tenace portavoce della Manifestazione “Scegliamo la Vita”, tenutasi giorni fa a Roma, mostra di essere il vero leader del movimento pro-life, e così s’esprime sulla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza: “Oggi s’impone una virtuosa sintesi fra realtà contingente ed impegno perché l’iniqua legge venga abolita”. I variegati esponenti del movimento per la Vita, da tempo, scendono in piazza, per le strade, ostinatamente esprimono le loro concezioni ontologiche e antropologiche. Appellandosi alla dottrina cattolica e, in particolare, alle enunciazioni di Giovanni Paolo II, Massimo Gandolfini s’appalesa, all’apparir del vero: “Con lucida caparbietà, passo dopo passo, emendamento dopo emendamento, marcia dopo marcia: la legge sull’aborto si può smontare. E, alla luce delle parole dei Pontefici che hanno segnato il nostro tempo, si deve smontare”. Vorremmo ricordare al prode Gandolfini che lo Stato italiano è ancora laico, liberale, e non confessionale. Auspichiamo, altresì, che la moribonda sinistra istituzionale italiana ravvivi la memoria e faccia riferimento alle resistenti e stringenti battaglie, di più di quarant’anni fa, dei Radicali di Pannella e Bonino e dei movimenti femministi, alfine di ribadire che viviamo in un Paese libero, dove i sacrosanti diritti civili vengono tutelati dalle intrusioni e dalle recrudescenze integralistiche. 

Marcello Buttazzo