di Marcello Buttazzo –

Beppe Grillo, defilatosi in parte dal suo impegno politico, è tornato in teatro a Mestre con un nuovo spettacolo. In questi giorni, il Teatro Corso era tutto esaurito. Il proposito del garante del Movimento 5 Stelle è quello di non occuparsi di politica. Un atteggiamento lungimirante, perché in tal modo il Grillo parlante può svincolarsi da alcuni “obblighi” di partito e può tornare a far ridere veramente. In passato, quando in alcuni spettacoli, ha usato più o meno accentuate sfumature politiche, ha fatto solo irritare. Come quando sostenne con allarme che orde di migranti rumeni premevano ai confini d’Italia e stavano per invaderci. Meglio, di certo, un comico puro, che un politico tristemente tragico, comico involontario. Epperò, alcune sue affermazioni lasciano il tempo che trovano: “Con la politica mi si è azzerato un po’ il reddito”. Si sarà davvero impoverito con la sua attività di militante lo stramilionario comico pentastellato, aspirante “francescano”? Inverosimile “francescano”. Eppoi, con un tono altamente profetico, tipico del Movimento 5 Stelle, afferma: “Tra 20 anni gli Stati non avranno più senso, andiamo verso cose più grandi di noi”. Lui sì che è un visionario. Lui conosce il futuro. Si sa, lui è un veggente, però sempre dall’alto della sua vita a 5 stelle.