dj Fabo, il fine vita, il Governo
di Marcello Buttazzo – Marco Cappato, imputato a Milano per aver aiutato a morire in Svizzera Fabiano Antoniani, “dj Fabo”, divenuto paraplegico e cieco dopo un incidente stradale, può giustamente asserire che sia stato ottenuto “un risultato straordinario”. Difatti, la Corte Costituzionale s’è espressa chiaramente: “Il Parlamento regoli il fine vita”. Per intanto, un plauso sentito al giovane leader radicale Cappato, esponente di spicco della battagliera Associazione Luca Coscioni, che ha avuto il merito di aver portato sotto i riflettori giuridici e politici una questione delicatissima, dirimente. Il metodo pannelliano della disobbedienza civile è sempre valido. Il “fine vita”, però, è una tematica sdrucciolevole, su cui sovente ci si scontra, raramente ci si incontra. La Consulta ha rinviato tutto al 2019. Ora tocca alla politica. Andrea Marcucci del Pd è pessimista: “In un Paese civile, domani mattina tutti i gruppi parlamentari si siederebbero ad un tavolo per concordare una buona legge sul fine vita. Il Pd è disponibile a farlo, ma temo che a quel tavolo saremo soli”. Anche il presidente della Camera Fico ha aperto a una discussione sul tema dell’eutanasia. Ma, presumibilmente, le chiusure dei meloniani, dei leghisti, dei centristi, dei “devoti” berlusconiani, dei vari integralistici movimenti “pro-vita”, prevarranno. Per di più, il contratto di governo giallo-verde non prevede minimamente di affrontare i temi etici. Verosimilmente, fra un anno, sarà la Consulta a pronunciarsi, ancora una volta.
Marcello Buttazzo
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