Dior? Un danzatore di tarantella e il riscatto delle donne
di Antonio Zoretti
Guarda, Piazza Duomo è la tana della taranta.
L’abbiamo vista tutti.
Qui ha costruito la sua ragnatela: appena toccata, ha vibrato. Benvenuta, taranta! Porti con te il tuo emblema, e tutto ciò che porti nell’anima. Nell’anima porti il dolore: cantato e urlato, dalle prefiche durante i riti funebri. Col dolore condiviso dai le vertigini all’anima!
Stasera hai voluto portare alla luce i tuoi nascondigli: per questo mostri a tutti la tua bellezza. Per questo hai ricamato la tua splendida ragnatela, perché ti faccia uscir fuori dal buio angusto, e il tuo dolore balzi fuori dietro alla tua parola: riscatto. Protagonista della Storia!
Giacché, che la donna sia liberata nella “terra del rimorso”: è questo il ponte verso la più alta speranza e un arcobaleno dopo lunghe tempeste. Così, le donne in sfilata ci parlano. E parlano tra di loro, e giurano a se stesse i cuori di tarantola. E volontà d’uguaglianza in avvenire diventa la loro virtù; innalzando le loro grida contro tutto ciò che ha potenza! Umiliate, invidiate e represse nei tempi: esse erompono in scena come fiamme e follia di rivalsa. Entusiaste: è il cuore che le entusiasma.
In ciascuno dei loro remoti lamenti, risuona ora la loro beatitudine!
Esse parlano a favore della vita, nella loro tana.
Giacché presso costoro si accasa nel modo migliore la predica della vita! Sulle passerelle si sospingono verso l’avvenire, e sempre più pace e uguaglianza viene posta fra loro: così fanno parlare il loro grande amore! Diventano inventori di immagini e costumi, nella loro amicizia, e con ciò dovranno ancora sfilare e cantare e unirsi le une alle altre per mostrare la suprema arte! Elevate nei valori: dovranno essere simboli e segni tintinnanti a dimostrare che la vita altro non può che superare se stessa! Esse vogliono costruirsi in altezza la vita stessa. Salire vuole la vita e salendo superarsi. E guardiamola, dunque, amici. Qui, dove la ragnatela della taranta si leva in alto tra il decoro di un tempio antico; guardiamo quindi con occhi illuminati!
Saggezza e uguaglianza sono nella bellezza rappresentate: ciò che esse ci insegnano qui nell’esempio più chiaro. Sicure e belle sciolgono canti in onore dell’amicizia.
Esse sono rinate!
E, il morso che le possedeva non darà più le vertigini alla loro anima!
Non gireranno più su se stesse. Hanno preferito uscire e sfilare, che non un turbine impetuoso! In verità, nessun vortice e turbine è Dior; e se anche è un danzatore, giammai sarà un danzatore di tarantella!
Antonio Zoretti
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