di Marcello Buttazzo –

Don Andrea Leonesi, parroco di Macerata, nel corso d’una recentissima omelia, alfine di difendere la Polonia per le sue scelte anti-abortiste anche rispetto ai feti malformati, ha esclamato: “L’aborto è peggio della pedofilia”. Sulla lugubre assurdità di tale asserzione c’è poco da dire.
Il prete “progressista” ha anche aggiunto che le mogli devono essere sottomesse ai mariti, come la Chiesa a Cristo. Inoltre, l’indomito vicario ha auspicato una alacre generazione di politici cristiani, magari per abbattere, tra le altre cose, la nostra attuale ottima legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, e importare così quelle leggi “civili” della democratica Polonia. Quanto ai politici (o supposti tali) che, da sempre, prospettano idee oscurantistiche c’è già Mario Adinolfi. Ma, grazie al Cielo, nessuno lo prende in considerazione. Ciò che indigna ulteriormente è che il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi abbia difeso il suo vicario, parlando incredibilmente “di linguaggio provocatorio del pensiero e della riflessione”. Più che altro un linguaggio – quello del parroco – gravissimo, stupido e antropologicamente pericoloso. 

Marcello Buttazzo