di Marcello Buttazzo –

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro, fino a poco tempo fa, ripeteva che il Covid-19 fosse una sorta di invenzione delle televisioni e della stampa, nient’altro che “la solita esagerazione messa in giro dai media”. In questi giorni, s’era diffusa la notizia che il leader dell’estrema destra brasiliana fosse positivo al coronavirus, considerato anche che il suo portavoce Fabio Wajigarten era stato contagiato al ritorno da un viaggio negli Stati Uniti. Sottopostosi al tampone, risultato negativo, il fine presidente, sul proprio profilo Facebook, con l’eleganza che gli è propria, s’è fatto immortalare mentre fa il rozzo gesto dell’ombrello. Questo politico, più volte, s’è “distinto” per il suo eloquio volgare nei confronti dei cittadini omosessuali, delle donne, delle minoranze etniche, degli oppositori. La sua ripugnante tracotanza non giova, di certo, a una serena concezione della realtà. Per di più al cospetto d’un “soggetto” misterioso, subdolo, microscopico, comunque altamente pericoloso, come il virus, Bolsonaro dovrebbe finalmente imparare a dismettere i toni trionfalistici e scurrili, senza alcun senso, per diventare più guardingo e un po’ più saggio e rispettoso dell’esistente.