Anche l’indifferenza è omofobia!
di Marcello Buttazzo –
In questa società multiforme, è mai possibile che un giovane di 21 anni venga picchiato a sangue e minacciato da un gruppetto di energumeni perché omosessuale? L’appartenenza di genere è addirittura un “peccato”, una “colpa” insormontabile? Fino a quando assisteremo ad episodi di efferata violenza e di manifesta ignoranza? Federico, un giovane fiorentino, da sei mesi nella Capitale, tornava a casa dopo il suo primo giorno di lavoro, quando, appena uscito dalla metro nei pressi della stazione Tiburtina, è stato circondato da 4 figuri italiani, tra i 20 e i 30 anni, uno dei quali con una croce celtica tatuata sulla nuca. I vili aggressori gli hanno tolto il cellulare e il portafogli e lo hanno riempito di botte, lo hanno preso a calci e a pugni, lo hanno insultato pesantemente per la sua appartenenza di genere, lo hanno minacciato con un coltello. Nessuno si è fermato. Giustamente Federico ha stigmatizzato: “Anche l’indifferenza è omofobia”. Certo, la gente ha anche paura di questi gruppetti di “coraggiosi”, che santificano la violenza come loro ragione di vita. La comunità Lgtb e il Circolo Mario Mieli, per fortuna, danno protezione, anche legale, al ragazzo. La polizia indaga. Da cittadini di questo tempo, non possiamo non biasimare la pavidità dei passati Parlamenti e governi (tutti compresi), che non sono riusciti a formulare una adeguata legge contro l’omofobia e contro la transfobia. Il prossimo esecutivo saprà fare di meglio? Chissà!
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